Nel video l’intervista a Daniele Dieci, Segretario Cgil Modena

Il premier Mario Draghi è pronto a mettere in campo la stretta definitiva al fronte no-vax, estendendo il super green pass al mondo del lavoro. Il Consiglio dei Ministri domani esaminerà, tra gli altri temi, anche questa proposta, che potrebbe entrare in vigore già dal primo febbraio, per dare la possibilità a chi non è ancora vaccinato di fare almeno la prima dose. Da lì scatterebbe una sorta di “lockdown” per i no vax, lasciando accessibili senza green pass rafforzato solo i negozi e i servizi essenziali. Non tutta la maggioranza si trova d’accorso su questo fronte, ma l’estensione dell’obbligo vaccinale sui luoghi di lavoro si prefigura sempre di più come una certezza. Si allontana, dall’altro lato, l’ipotesi di rendere il vaccino obbligatorio per tutti. Il tentativo, secondo il progetto del premier, è quello di cercare di mitigare l’impennata dei contagi, che potrebbe raggiungere il suo picco proprio nel mese di gennaio, e tentare di limitare la paralisi del mondo produttivo, già messo a dura prova dalle quarantene e dai tracciamenti in tilt. Le pressioni per introdurre il super green pass e quindi di fatto l’obbligo vaccinale nel mondo del lavoro arrivava da più parti, in primis dalle Regioni, Emilia-Romagna compresa. Sulla stessa lunghezza d’onda anche i maggiori sindacati, con la Fiom-Cgil particolarmente preoccupata dal picco di contagi che potrebbe portare al blocco delle aziende metalmeccaniche. Il sindacato tuttavia mira a un’estensione totale dell’obbligo vaccinale e chiede un maggiore coinvolgimento delle parti sociali