L’Emilia-Romagna cerca di migliorare la sua posizione per quanto riguarda il consumo di suolo, tema contestato dalle associazioni ambientaliste che hanno sempre ritenuto troppo blando l’impegno di viale Aldo Moro. La Regione ha deciso di “liberare” dalla costruzione oltre 15.000 ettari di suolo a fronte dei quasi 22mila previsti, ovvero circa il 70% in meno. È questo il primo risultato concreto della legge regionale n. 24 del 2017, “Disciplina sulla tutela e l’uso del territorio”, a cinque anni dall’entrata in vigore.

La conferma arriva da una ricognizione effettuata dalla Regione in collaborazione con l’Istituto sui trasporti e la logistica, l’Università di Bologna e l’Università di Parma, per verificare lo stato di attuazione delle previsioni insediative entro il 31 dicembre 2021. Era questo il termine entro il quale i Comuni potevano avviare l’iter di approvazione degli insediamenti previsti al momento dell’entrata in vigore della legge.