Non più solo mamme tra culle, biberon e pannolini: sempre più papà scelgono di restare a casa ad accudire i “pupi” appena nati. E questo succede secondo Save the Children che ha diffuso una ricerca su dati Inps in occasione della Festa del Papà, grazie alla legge sui congedi parentali, ovvero l’astensione facoltativa dal lavoro, che garantisce 10 giorni obbligatori e uno facoltativo ai neopapà ed è fruibile tra i due mesi precedenti e i 5 successivi al parto. Attenzione, questo non vuol dire che lo squilibro di genere tra i due genitori nella cura dei figli sia svanito improvvisamente nel nulla. Se sono ancora le donne a dover rinunciare alla carriera o addirittura al posto di lavoro perché il carico di cura risulta spesso un impedimento alla loro vita professionale, è anche vero che qualcosa nell’universo della paternità si muove e anche in maniera costante. Lo testimoniano i numeri: nel 2013 poco meno di 1 padre su 5 aveva richiesto il congedo, nel 2022 le richieste, invece, sono più che triplicate. Lo usano, però, di più i padri che vivono al Nord. E nel Nord, rientra ovviamente anche l’Emilia-Romagna. Nella nostra Regione, tutte le provincie registrano percentuali molto alte. Reggio Emilia è quella con il valore più elevato. Se vi steste per caso chiedendo chi si è aggiudicato il secondo posto? Naturalmente Modena, dove il 79% dei padri che ne avevano diritto non si è fatto scappare il congedo. Un risultato importante quindi, per nulla scontato, nella condivisione delle responsabilità genitoriali.