Stavolta l’Emilia ce l’ha fatta. Emanuele Orsini, classe 1973, Sassolese doc, anima di Sistem Costruzioni e a capo di una holding che spazia dal mondo del legno all’alimentare, sarà il nuovo presidente degli industriali italiani, di cui negli ultimi quattro anni è stato vicepresidente. A designare il suo nome, oggi il consiglio generale di Confindustria, in un voto che fino a poche ore fa era appeso a un filo e per cui è rimasto il solo ed unico candidato in lizza, dopo che l’altro industriale rimasto in corsa, suo diretto rivale, cioè il presidente del gruppo Erg Edoardo Garrone, ha annunciato ieri a sorpresa la sua uscita di scena. Una mossa, la sua, motivata in una lunga lettera, con “il senso di responsabilità” nei confronti dell’associazione e la volontà di permettere a Orsini di guidarla «senza condizionamenti». Lettera a cui lo stesso Orsini ha risposto, con un ringraziamento per essere stato messo in condizione di “scegliere la squadra migliore in totale libertà, con l’impegno riportare Confindustria alla credibilità necessaria». In Italia e nel mondo. Una prima misura della sua forza — e della reale unità degli industriali — si avrà oggi, contando quanti dei 187 membri del consiglio generale arriveranno in Viale dell’Astronomia e quanti voti validi avrà l’unico candidato rimasto. Poi, una volta designato il 18 aprile in consiglio generale, al primo vero modenese nel ruolo di governo dell’imprenditoria italiana spetterà il compito di presentare la sua squadra. Il 23 maggio nell’assemblea privata verrà eletto ufficialmente a successore di Carlo Bonomi.