Nel video, l’intervista all’avvocato Maria Larossa, legale di uno dei due indagati

A poco meno di un anno di distanza dalla morte di Alessandro Gozzoli, 41enne di Bazzano trovato senza vita nella sua casa a Casinalbo, la procura ha chiuso le indagini preliminari e ora si attende la fissazione dell’udienza. Due gli indagati, di 20 e 21 anni. Si tratta di giovani rumeni chiamati a rispondere di omicidio volontario, rapina in concorso e indebito utilizzo di carte di credito. A riportarlo un quotidiano locale. Secondo quanto ricostruito dalle indagini coordinate dal sostituto procuratore Francesca Graziano, Alessandro Gozzoli avrebbe conosciuto i due giovani in un locale di Bologna prima di spostarsi insieme a loro a Formigine. Qui, nell’abitazione della vittima, nell’ambito di un rapporto, i due avrebbero immobilizzato il 41enne, legandogli le gambe al letto e i polsi dietro la schiena, poi lo avrebbero soffocato. Dall’esame autoptico era emerso che la morte era sopraggiunta a causa di un’asfissia meccanica acuta. Secondo le indagini condotte dai Carabinieri di Sassuolo e Modena i due giovani avrebbero sottratto alla vittima le carte di credito, il notebook, un portatile e un orologio, prima di allontanarsi a bordo della sua stessa auto. Con le carte del 41enne avrebbero quindi effettuato diversi pagamenti, per un importo di circa 400 euro. Entrambi dopo il ritrovamento del corpo di Gozzoli avevano lasciato l’Italia. Uno di loro era stato fermato in Romania, l’altro a Londra, nel quartiere di Wembley. Era il 10 marzo quando la sorella di Gozzoli lo trovò senza vita nella camera da letto. Da ore il 41enne, consulente del lavoro, non rispondeva al telefono e non si era presentato in ufficio. Da lì, il sospetto che fosse successo qualcosa. Poco dopo, la terribile scoperta.