L’infuocato Carpi-Prato di domenica è tutt’altro che terminato. Prima di tutto c’è l’attesa per le decisioni del Giudice sportivo, che dovrà esprimersi sull’aggressione all’attaccate biancorosso Saporetti da parte del tecnico toscano Brando nel tunnel degli spogliatoi. Ma intanto la società pratese ha inviato un preannuncio di reclamo per il regolare svolgimento della gara, chiedendo che il risultato di 3-2 in favore del Carpi non vena omologato. Ora il Prato ha 24 ore di tempo per formalizzare il ricorso vero e proprio e spiegare le motivazioni dello stesso. Al momento infatti si può solo presumere che il ricorso sia incentrato sulla rete segnata nel recupero da Saporetti, in cui il Prato ha rilevato la mancata restituzione del pallone da parte dei giocatori biancorossi. Una rete che in queste ore ha infiammato i social, dividendosi più o meno alla pari fra chi ritiene che Saporetti abbia agito in modo sportivamente scorretto e chi invece mette in croce il difensore toscano Montaleni per il velo ingenuo che di fatto ha innescato il gol. Dal punto di vista strettamente regolamentare l’unica certezza è che la rete è perfettamente regolare, con la rimessa effettuata dal Carpi e la palla arrivata a Saporetti che sul tocco di Cortesi non era in offside. Intanto ieri sono arrivate le dure parole del patron pratese Stefano Commini, già amministratore delegato del Modena nel 2012 durante l’era Caliendo, che ha ironicamente fatto i complimenti al Carpi per l’azione incriminata e ha allo stesso tempo stigmatizzato la caccia all’uomo verso Saporetti avvenuta dopo l’episodio e a fine gara.