Gli stipendi sono ancora fermi, mentre i prezzi dei beni al consumo sono saliti, complice l’inflazione galoppante, dell’8,4% e il rischio che sfiori paurosamente il 10. Una situazione che unita al caro bolletta crea una tempesta perfetta sui portafogli dei modenesi, che non hanno potuto fare altro che modificare le abitudini di spesa, a partire da ciò che comprano per la tavola. Proprio l’inflazione sul carrello ha superato il 9%, tanto che un cittadino su due è costretto a tagliare sul cibo, spesso sugli alimenti primari, come il pane e la pasta. Secondo un’analisi di Coldiretti, il 18% ha ridotto la qualità dei prodotti acquistati ricorrendo ai discount o alle catene low cost, ma molti modenesi preferiscono tagliare sulla quantità. Una crisi gravissima, arrivata nel giro di poco tempo dopo quella della pandemia che fa salire l’attenzione e la preoccupazione su come salvaguardare i risparmi accumulati negli anni.