I nuovi indicatori per cambiare colore alle regioni salvano le zone bianche. Secondo i vecchi parametri, parte del nostro Paese sarebbe arrivato impreparato alla cabina di regia chiamata a mappare il contagio. L’Rt nazionale schizza in alto e oltrepassa la soglia 1, attestandosi a 1,26, cioè una persona con il virus ormai ne contagia più di un’altra. Aumenta drasticamente anche l’incidenza, che passa dai 19 della settimana scorsa a ben 41 casi su 100 mila abitanti, pericolosamente vicino alla soglia dei 50, oltre la quale si abbandona la zona bianca. La circolazione della variante delta, secondo il monitoraggio dell’istituto superiore di sanità è ormai prevalente, e l’Emilia-Romagna non fa eccezione. Il nostro territorio è tra i 19 a rischio “moderato”, ma fortunatamente reggono ancora i numeri all’interno degli ospedali. In Regione la percentuale di occupazione è del 2% sia nelle terapie intensive che negli altri reparti Covid. Un dato corrispondente alla media nazionale, che permette di rimanere in zona bianca anche a Lazio, Veneto, Sicilia e Sardegna che sulla base dell’incidenza sarebbero diventate gialle. Da oggi infatti le norme per la definizione delle fasce di rischio prevedono un cambio di colore a seconda della saturazione degli ospedali. Il passaggio in zona gialla avviene con un tasso di occupazione delle terapie intensive del 10 per cento e del 15 per quanto riguarda i reparti ordinari. Per la zona arancione, dovrà essere superata la soglia del 20 per cento di terapie intensive occupate e del 30% di saturazione delle altre aree mediche. Infine, per la zona rossa il livello è fissato al 30% per le terapie intensive e al 40 per i reparti ordinari.