L’Italia da lunedì 11 gennaio torna a colorarsi in base al livello di rischio. Il nuovo decreto approvato dal Consiglio dei Ministri prevede l’introduzione di nuovi criteri per l’individuazione degli scenari di rischi sulla base dei quali saranno poi applicate le misure previste per le zone arancioni e rosse. Nel dettaglio il nuovo dl stabilisce che se una regione è in scenario 2, e dunque con un Rt da 1 a 1.25, finisce in zona arancione; va invece in zona rossa se invece è in scenario 3, con un Rt da 1.25 a 1.50, ma soltanto se nel territorio si manifesta una incidenza dei contagi superiore a 50 casi ogni 100 mila abitanti. Nello specifico questo parametro è stato introdotto per evitare che regioni con una circolazione virale bassa possano finire in zone di rischio più critiche a causa di un singolo episodio di aumento dell’Rt. Questo nuovo sistema di fasce scatterà a partire dall’11 gennaio.  Venerdì 8 arriverà un nuovo monitoraggio dell’Istituto Superiore di sanità sulla base del quale scatterà l’attribuzione dei colori alle regioni. Intanto secondo il monitoraggio aggiornato al 31 dicembre l’Emilia Romagna ha un incide di trasmissibilità Rt allo 0.98, è quindi molto vicina al valore di allarme di 1. E’ per tale motivo che è considerata una delle regioni a rischio moderato che hanno una probabilità maggiore del 50% di superare la soglia critica di occupazione dei posti letto in area medica in 30 giorni. Dunque quando l’Italia intera tornerà tricolore, il rischio è che la nostra regione passi rapidamente in zona arancione se i dati relativi al numero dei postivi, alle terapie intensive, ai ricoveri non diminuiranno velocemente.