Non si placa l’emergenza siccità con la situazione che negli ultimi giorni è stata ulteriormente aggravata dall’ondata di caldo intensa che sta facendo registrare temperature record per il periodo.

Se il pericolo razionamento per le abitazioni sembra scongiurato, la situazione è invece sempre più grave per l’agricoltura con una scarsità d’acqua che sta mettendo a rischio il 30% della produzione agricola nazionale e metà dell’allevamento nella Pianura Padana. Tutto ciò è ancor più grave se si pensa che siamo appena all’inizio dell’estate astronomica.

Il Po è talmente in secca che al suo delta viene invaso dall’acqua di mare. Secondo l’Osservatorio sulle Risorse Idriche infatti supera ormai i 15 chilometri la risalita del cuneo salino lungo il grande fiume, il che aggrava ulteriormente la situazione delle colture agricole.

L’Emilia Romagna va verso la richiesta dello stato d’emergenza, che verrà concesso dal Governo ma che non servirà per gli interventi strutturali: farà arrivare più rapidamente i ristori alle aziende agricole che rischiano di perdere una parte cospicua del raccolto e a mettere a disposizione le risorse necessarie per far intervenire le autobotti laddove si dovessero seccare i rubinetti, ma per risolvere la situazione servirebbe la pioggia ancora ben lontana dall’arrivare