Le ultime analisi hanno dimostrato che i livelli di inquinamento rientrano nei limiti di legge

Villa Fiorita non sarà evacuata. Nella palazzina sede del Distretto sanitario di Sassuolo, il livello di inquinamento è calato e rientra, ad oggi, nei parametri di legge. Ma i lavoratori non ci stanno e potrebbero presto rivolgersi alla magistratura per chiedere un risarcimento danni. La situazione, insomma, torna farsi incandescente, dopo l’incontro tra sindacati e Azienda Usl tenuto ieri in prefettura. Un vertice dal quale ci si attendeva che la vicenda si sbloccasse positivamente, con la stessa Ausl che sembrava vicinissima a dare l’ok al trasloco del personale in un’altra struttura. E invece quella svolta non c’è stata. Le ultime analisi a campione, effettuate a marzo a Villa FIorita, hanno evidenziato infatti una presenza di veleni inferiore al limite previsto per legge. E così i dipendenti rimarranno dove sono. E’ passato circa un anno e mezzo da quando alcuni lavoratori iniziarono a lamentare bruciori alle vie respiratorie, lacrimazioni agli occhi, irritazioni cutanee. Sintomi probabilmente legati alla presenza nei locali di formaldeide, una sostanza chimica che è un potente battericida ma che è pure molto pericolosa per la salute umana, e che dal 2004 classificata come cancerogena. Il fattore tempo è stato probabilmente decisivo nel far scendere il livello di inquinamento. Fatto sta che ora l’Azienda sanitaria è sollevata dall’onere di trasferire altrove il personale. La pacificazione, però, è lontana più che mai. I lavoratori, a Villa Fiorita, non ci sogliono più stare. E la loro battaglia sono pronti a portarla anche in tribunale.