Oggi è il giorno tanto atteso, ma anche temuto, per via delle conseguenze che può comportare sul fronte pandemia: si torna in zona gialla, colore che porta con sé più libertà e nuove riaperture. Cosa si può fare a partire da questa mattina? I modenesi, tempo permettendo, possono sedersi nuovamente ai tavoli dei bar e dei ristoranti, anche se rigorosamente all’aperto. Sempre en plein air tornano anche gli sport di squadra e di contatto: si potrà quindi giocare nei campetti, con il limite, però di non utilizzare gli spogliatoi e le docce. Le piscine dovranno invece aspettare il 15 maggio, le palestre al chiuso il primo di giugno. Fino a metà maggio rimarranno poi chiusi i centri commerciali nei finesettimana. Possono riaprire invece oggi i luoghi della cultura come teatri, gallerie, sale da concerto, live club e cinema, anche se con posti contingentati. Maggiori libertà ci sono anche sul fronte degli spostamenti: cade ogni limite di circolazione tra regioni gialle, con il risultato che i modenesi possono tranquillamente viaggiare quasi ovunque in Italia ad eccezione della Valle d’Aosta, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, che sono arancioni e della Sardegna che è rossa. Entrare in questi territori è sempre possibile per ragioni di lavoro, salute e necessità; altrimenti è necessario mostrare un pass che accerti l’avvenuta vaccinazione, la guarigione dal virus entro i 6 mesi antecedenti o la negatività a un tampone fatto nelle 48 ore prima. Alcuni limiti restano, come il coprifuoco alle 22. E se la parola d’ordine per non vanificare i risultati dei mesi passati in rosso e arancione è “responsabilità”, c’è già chi è preoccupato. In primis Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Microbiologia all’università di Padova, che sta elaborando i dati sui quali il governo ha “calcolato i rischi. “I numeri parlano chiaro, – ha detto – con le riaperture si determinerà uno scenario molto negativo”.