Il 2023 è stato un anno da bollino rosso per il clima, segnato da un trend in continua crescita degli eventi meteorologici estremi. Ne sa qualcosa l’Italia dove quest’anno gli eventi estremi sono saliti a quota 378, segnando +22% rispetto al 2022, con danni miliardari ai territori e la morte di 31 persone. Ad aumentare sono soprattutto le alluvioni, le temperature record nelle aree urbane, le frane causate da piogge intense, le mareggiate e le grandinate. In questo contesto l’Emilia-Romagna è stata tra le regioni più colpite in assoluto. A fare il bilancio è l’Osservatorio Città Clima di Legambiente, in un 2023 in cui la crisi climatica ha accelerato il passo. La nostra regione ha subito nel corso dell’anno 59 eventi estremi che hanno provocato seri danni; un dato che la vede seconda in Italia dietro solo alla Lombardia, con 62 fenomeni. Anche Modena non è stata esente, dalle violente grandinate di luglio, fino a passare alle piogge torrenziali che hanno messo in difficoltà soprattutto l’Appennino. Per l’associazione ambientalista si tratta di un quadro preoccupante, nel quale il Paese continua a rincorrere le emergenze senza una chiara strategia. Per Legambiente serve una road map climatica fondata su tre pilastri: il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici da approvare senza più ulteriori ritardi, stanziando adeguate risorse economiche; una legge contro il consumo di suolo e per la rigenerazione urbana, snellendo le procedure per abbattimenti e ricostruzioni; e infine il superamento della logica dell’emergenza favorendo invece la prevenzione, che permetterebbe di risparmiare il 75% delle risorse spese per riparare i danni.