Modena, Bologna e la Romagna non sono più le sole in zona rossa. Da oggi tutta l’Emilia-Romagna si unisce sotto il colore dalle restrizioni più severe per contenere il contagio. Sarà così per almeno altri 15 giorni, poi a partire dal 28, la regione potrà sperare nel colore arancione prima della nuova chiusura per le festività pasquali, il 3, 4 e 5 aprile. La sfumatura più chiara, tuttavia, entrerà in vigore solo a patto che l’Rt sia inferiore a 1,25 e se il tasso settimanale del contagio sia in media inferiore ai 250 casi ogni 100mila abitanti. Venerdì scorso, giorno dell’ultimo monitoraggio della Cabina di Regia, la nostra regione segnava 439 positivi ogni 100mila abitanti, quasi il doppio del massimo consentito. La curva dovrà quindi abbassarsi, e di molto, per auspicare qualche riapertura prima della zona rossa di Pasqua, che verrà attivata a livello nazionale. E l’Emilia-Romagna non è l’unica a dover sperare: da oggi mezza Italia è in zona rossa. Insieme a noi, anche Campania, Friuli, Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, Marche, Molise, Puglia e Trento. 42 milioni di Italiani dovranno quindi rispettare le normative più rigide previste dal dpcm, ovvero il divieto di uscire di casa se non per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità. Non è possibile fare visita ai parenti, nemmeno una volta al giorno. Su questa regola ci sarà una deroga per i giorni di Pasqua, quando le visite saranno concesse secondo le norme che entrarono in vigore a Natale. Sono poi chiusi parrucchieri, barbieri ed estetisti, oltre alle attività commerciali ad eccezione di quelle essenziali come farmacie, parafarmacie, vendita di alimentari, edicole e altre specifiche categorie. Bar e ristoranti possono fare solo asporto. Ancora, in tutta la regione sono stati chiusi gli asili nido e le materne, ed è stata attivata la didattica a distanza al 100% in tutte le scuole.