Tanti i temi in campo al Festival di Giustizia Penale: un excursus che prende le mosse dal tema dell’errore giudiziario, ma arriva a trattare anche il ruolo dei mass-media in ambito penalistico, a metà tra discussione scientifica e divulgazione. (Nel video l’intervista alla criminologa Giovanna Laura De Fazio)

Tante e cavillose le questioni che riguardano il nostro sistema penale, anche oggi come sempre interessato da spinte contrastanti: garantiste da una parte, inquisitorie e manettare dall’altra. A ciò si sommano i soliti problemi strutturali, risalenti almeno al secondo Dopoguerra, come la lentezza dei processi, sintomo di un sistema farraginoso, che per snellirsi però non può rinunciare all’impianto di garanzie che il sistema giudiziario di un Paese civile deve presentare. Garanzie messe a dura prova dal ruolo dei mass-media: le colonne dei giornali e ancor più gli studi televisivi finiscono per diventare un vero e proprio grado preliminare di giudizio, che precede il processo e spesso, almeno nell’opinione pubblica, lo sovrasta, creando veri e propri mostri che rimangono tali, anche una volta pronunciata la sentenza di assoluzione. Uno tra i casi più evidenti di tale patologia è quello di Amanda Knox, di cui si attende l’arrivo al Festival. L’intento degli organizzatori non è scandalistico, ma testimoniale, per così dire, la scelta di invitare Amanda si spiega con la volontà di proporre un’analisi scientifica sul ruolo dei media nel processo penale, partendo dalla narrazione di chi ha vissuto in prima persona l’esposizione mediatica, tipica dei nostri tempi. Non bisogna però demonizzare i media, tiene quindi a sottolineare la criminologa De Fazio: a volte l’attenzione mediatica opera una vera e propria sensibilizzazione dell’opinione pubblica, molto importante a livello culturale. Pensiamo ad esempio alla questione dei femminicidi. Il punto è cercare di evitare ogni morbosità e non cercare di sostituirsi alla giustizia penale, è il monito della criminologa a chiunque si occupi di informazione

Nel video, intervista di:

– Giovanna Laura De Fazio, Criminologa