Il drastico crollo del PD in Emilia Romagna costringe i rappresentati del partito a pensare a nuove strategie per non continuare a perdere consensi sia in Regione che in Provincia di Modena

In un’Emilia Romagna che dopo le elezioni del 4 marzo si vede spostata per la prima volta verso il centrodestra, i rappresentati del Partito Democratico devono fare i conti con la futura gestione in Regione ed anche a Modena. Le elezioni amministrative sono infatti previste per il 2019 e nella maggior parte dei comuni della Provincia, i cittadini saranno chiamati di nuovo alle urne per scegliere i nuovi sindaci. Le elezioni politiche hanno lasciato al PD la consapevolezza di non essere invincibile nemmeno nelle terre tradizionalmente “rosse” e per il maggiore partito del centrosinistra è più reale che mai il rischio di perdere altri comuni oltre a Vignola, Pavullo e Finale Emilia, dove hanno vinto sindaci della Lega. Inoltre, poco dopo le amministrative, a novembre 2019, si dovrà votare di nuovo per la Regione, con il rischio, per il PD, che la scia di perdite di voti prosegua. Un traino positivo, per evitare l’emorragia di consensi, potrebbero essere le elezioni europee di giugno 2019: in questo caso, l’opzione sarebbe quella di anticipare le Amministrative proprio a giugno per far coincidere le due votazioni. In alternativa, le amministrative potrebbero essere posticipate al 2020, per non far cadere il voto per i nuovi sindaci in una data troppo vicina alle elezioni Regionali proprio per evitare l’effetto trascinamento di un risultato negativo delle amministrative sul voto regionale. Al di là delle date, il PD dovrà anche lavorare molto per presentare un programma convincente, in grado di conquistare di nuovo la fiducia dei cittadini.