Novità sul caso dell’omicidio di via Mar Adriatico dello scorso giugno. Se Verona Popescu sarà prosciolta perché incapace d’intendere e volere nel momento in cui ha ucciso il compagno Claudio Palladino, la Procura potrebbe chiedere per lei misure cautelari permanenti in quanto soggetto pericoloso

Il probabile proscioglimento da una parte, ma anche la possibilità che vengano applicate misure cautelari permanenti per evitare altri tragici episodi. La Procura ha precisato questa mattina gli scenari che potranno emergere dopo l’incidente probatorio concluso ieri nell’ambito del processo per l’omicidio del manager 63enne Claudio Palladino. L’uomo, ucciso a coltellate ed evirato dalla compagna, l’ex badante rumena Verona Popescu, è stato la vittima delle paranoie e delle teorie complottiste della donna che è stata sottoposta a perizia psichiatrica. L’esito degli esami ha evidenziato che né ora né allora era in grado di intendere e di volere a causa di un disturbo delirante persecutorio. Per questo motivo aumentano esponenzialmente le possibilità che il giudice decida per il proscioglimento, scelta che però non implica automaticamente che la Popescu eviti il carcere. Attualmente, infatti, il pm non ha ancora depositato l’avviso di conclusione delle indagini ed ha ricevuto ieri gli atti relativi all’incidente probatorio. Provata la capacità della donna di ‘stare nel processo’, in parole povere di capire quello che sta accadendo, e provata anche la sua pericolosità ecco che il pubblico ministero valuterà di richiedere al giudice una misura cautelare permanente, in modo da impedire ogni possibile reiterazione del reato.