Dopo il coinvolgimento del capitano Gianpaolo Scafarto nel caso Consip, potrebbero emergere novità anche per quanto riguarda l’inchiesta che ha colpito l’azienda Cpl ed i suoi vertici. Gli avvocati hanno chiesto nuove verifiche sugli atti

Il caso Cpl e l’inchiesta che ha coinvolto i manager della cooperativa torna improvvisamente d’attualità. A voler riprendere in mano gli atti delle indagini sono gli avvocati della difesa, dopo i recenti sviluppi nel caso Consip che ha coinvolto Tiziano Renzi, padre dell’ex premier. Ad unire le due vicende è il capitano dei Carabinieri Gianpaolo Scafarto, che ha condotto le indagini in entrambe le inchieste e che ora è indagato con l’accusa di falso per aver manipolato un’intercettazione fra lo stesso Tiziano Renzi e l’imprenditore Romeo. Anche per quanto riguarda il caso Cpl, quello legato ad un presunto giro di tangenti per la metanizzazione dell’isola di Ischia, già erano stati sollevati dei dubbi dai giudici del tribunale di Napoli relativamente alle trascrizioni delle intercettazioni: in un caso, infatti, Scafarto avrebbe trasformato una parola incomprensibile in Giosi, soprannome del sindaco Giuseppe Ferrandino, mentre in un’altra avrebbe scambiato la parola illuminazione per metanizzazione. Vicende queste che hanno portato gli avvocati di Roberto Casari, ma anche degli altri dirigenti coinvolti, a richiedere una revisione degli atti.