Per tenere sotto controllo la pandemia in Italia la terza dose “diventerà probabilmente inevitabile per tutti”. È il pronostico di Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna, che ha ribadito la necessità di andare avanti con le vaccinazioni e l’obbligo di green pass per contenere una pandemia che mostra segni di risalita anche in Italia, seppur in maniera più contenuta rispetto all’estero. Se da una parte la politica sta lavorando per avviare il “booster” di vaccino per tutta la popolazione già da gennaio, dall’altra non mancano interrogativi intorno alla necessità della terza iniezione. Serve davvero a tutti? Lo abbiamo chiesto all’immunologo modenese UniMore, Andrea Cossarizza. Secondo quanto dichiarato dal sottosegretario al ministero della Salute Pierpaolo Sileri, entro l’anno si procederà alla terza dose per anziani e personale sanitario, mentre dal prossimo partirà per il resto della popolazione, scaglionata in base a quando sono state somministrate la prima e la seconda dose. Capitolo a parte invece per chi ha fatto Johnson&Johnson: in questo caso servirà un richiamo in tempi brevi, già a sei mesi dalla vaccinazione.