Nel video l’intervista a Mauro Zanini, Presidente Centro Studi Ircaf.

Si rischiano scenari apocalittici se la Russia chiude i rubinetti di gas all’Italia. Questa la fotografia allarmante presentata dal Centro Studi Ircaf dopo la notizia della manutenzione iniziata oggi al gasdotto Nord Stream 1, la più grande infrastruttura di importazione di gas dell’Unione europea, di proprietà della società russa Gazprom. I lavori dovrebbero durare solamente 10 giorni ma i timori che questa manutenzione ordinaria possa trasformarsi in un pretesto per uno stop definitivo alle forniture sono elevati. Se questo dovesse accadere i prezzi delle bollette continueranno a salire e a catena anche i beni primari di consumo del carrello alimentare. A farne le spese saranno ancora una volta le tasche degli italiani.

L’Europa deve correre ai ripari: non è in grado di sostituire nei prossimi mesi il gas metano mancante proveniente dalla Russia. Insufficienti, secondo il Centro Studio Ircaf anche gli sforzi del governo Draghi di compensare la riduzione gas Russo con i nuovi accordi con altri paesi. Il governo deve anticipare il piano nazionale di emergenza sulle riduzioni dei consumi