Un nuovo venerdì nero per il trasporto pubblico è in arrivo il 13 novembre. Gli autisti Seta quel giorno incroceranno le braccia per denunciare la mancata sicurezza degli operatori a bordo dei mezzi pubblici modenesi, nonostante fossero stati denunciati dalle sigle sindacali di categoria Cgil, Cisl, Uil, Faisa e Ugl. La capienza mantenuta all’80% del massimo consentito sul libretto di circolazione è e rimane, a parere dei sindacati, una grave fonte di rischio di contagio, ancora non risolta. E intanto un altro sindacato, l’USB Lavoro Privato di Modena, ha inviato il 23 ottobre un esposto alle Prefetture territoriali di Modena, Reggio Emilia e Piacenza, oltre che all’Ispettorato, al dipartimento di prevenzione e sicurezza in ambienti di lavoro dell’Ausl e ai N.A.S. di Parma. L’obiettivo è quello di chiedere un intervento urgente di verifica delle mancate adozioni di misure di prevenzione e protezione per gli utenti del trasporto pubblico locale e degli Operatori SETA. I conducenti, sostiene il sindacato, si dicono preoccupati da una situazione che sembra non essere sotto controllo e che espone loro ad un forte rischio di contagio dai dispenser contenenti il gel per sanificare le mani spesso vuoti, alle paratie montate da SETA, a protezione del posto guida, tagliate, e inefficaci poiché  consentono agli utenti di avvicinarsi e affacciarsi all’interno della cabina, oltre che il distanziamento tra passeggeri e utenti, troppe volte non rispettato.