Busta paga a rischio per circa 9.500 lavoratori in Emilia-Romagna. A riferirlo è la Cisl regionale, dopo che l’Inps, con una circolare, ha comunicato che di fatto “la quarantena non è più considerata malattia” per tutto il 2021, quindi anche con effetto retroattivo, a causa della mancanza di risorse per coprire le indennità. La sigla sindacale lancia così l’allarme e si rivolge al presidente della Regione Stefano Bonaccini, chiedendo un intervento in merito alla vicenda affinché il Governo intervenga in tempi brevissimi. Per il sindacato il rischio è duplice. A conti fatti, sottolinea, chi non riceverà per l’intero anno la copertura economica per l’assenza dovuta a quarantena e si troverà senza stipendio e senza contributi sono soprattutto quei lavoratori che non possono in alcun modo svolgere attività da remoto come ad esempio operai, magazzinieri, muratori, commessi, cassieri, educatori delle coop sociali. Non solo. La preoccupazione è anche che la mancata indennità potrebbe disincentivare i lavoratori a segnalare i contatti avuti con persone positive, accrescendo così il rischio di un’ulteriore diffusione del virus. Timori accolti dall’assessore regionale alle Attività Produttive, Vincenzo Colla, che ha chiesto al Governo di adoperarsi con urgenza per trovare le risorse necessarie e dare le dovute risposte a lavoratori e imprese