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Verso il voto


    I falsi miti della politica

    Elezioni: occhio alla tessera


      Alle elezioni Europee e Comunali del 25 maggio, si vota solo alla domenica dalle 7 alle 23, gli elettori devono presentarsi al proprio seggio con la tessera elettorale, indispensabile per esercitare il diritto di voto, e un documento di identità o riconoscimento valido, quindi non scaduto. Per questo motivo da martedì 20 maggio la sede centrale dell’Anagrafe del Comune di Modena, in via Santi 40, garantisce orari di apertura straordinari e invita tutti i cittadini a controllare per tempo la validità dei documenti e il possesso della tessera elettorale che, se smarrita o deteriorata, può essere richiesta all’Anagrafe. Da domani sarà on line sul sito del Comune il nuovo servizio “Cerca seggio” che funziona anche con un semplice sms.

      Il Pd corteggia gli elettori stranieri Ma molti sono in lista a centrodestra


        Giulia Morini scrive una lettera in lingua ai rumeni

        Nel film ‘La Crisi’ della regista francese Colinea Serreau, era il 1992 ma la Francia ha conosciuto ben prima dell’Italia il fenomeno dell’immigrazione, un avvocato di centrosinistra, versione radical chic, fa un’immersione nella realtà e molti suoi punti di riferimento vengono meno. Si scioglie, per esempio, la convinzione, che gli stranieri votino in automatico per la sinistra e siano affamati di diritti civili occidentali. Scoprì che non è così. Lo sanno bene anche i democratici modenesi che vista la situazione – il ballottaggio viene dato per certo – cercano con ogni mezzo di conquistare le preferenze degli stranieri. Ci ricordiamo tutti del voto drogato – affermazione e tesi della componente malettiana del Pd modenese – con panini alla mortadella e altre vivande per gli elettori extra comunitari. Quasi un mese di battaglia e bastonate tra i due contendenti. Alla fine il partito archivia, finisce a taralucci e vino, ma restano ferite aperte e qualcuno ha pure creato una lista alternativa (leggi Montanini). In questi giorni è rientrato in scena pure Maurizio Dori – l’indiziato numero uno degli scambi alimentari per il voto ai gazebo – che viene beccato da un giornalista del Resto del Carlino in un ristorante ad alta densità di stranieri che fanno festa con lui. Per carità nessuna legge vieta cene e pranzi elettorali – seppure ultimamente si fanno pagare, ieri all’incontro con Renzi a Sassuolo si è pranzato al costo politico di 5 euro – e sembra che i dem ci abbiano fatto il callo e ci ironizzano. La foto che pubblichiamo a lato ritrae Maurizio Dori, ma è stata postata da Paolo Trande: «Sempre dal “Servizio I” del Pd: il lupo perde il pelo ma non il vizio; sempre attivo nella sua attività culinario-elettorale?». I dem come talpe scavano dentro le comunità straniere e cercano di coccolare questo voto. L’ultima a provarci è la consigliera Giulia Morini che invece di affidarsi al compagno Dori fa da se e comunica con gli elettori in doppia lingua: italiano e rumeno. «La comunità europea con più residenti a Modena è quella rumena. Per questo sto diffondendo la mia lettera di presentazione in italiano e in rumeno. Perchè i nostri concittadini rumeni il 25 maggio si rechino ai seggi per far valere la propria opinione. Contribuendo a fare di Modena una città d’Europa». Più numerosi, più voti da pescare. E quindi: Din aceste motive te invit s? votezi Partidul Democratic în 25 mai ?i s? scrii “MORINI”. La consigliera parla parla di tutto – dalla crisi economica alla battaglia contro la Piscina Ferrari, la solita lotta su Hera e via dicendo – ma nessun riferimento alle politiche di integrazione con i cittadini stranieri. Nonostante il problema sicurezza, per esempio, è caro pure (se non di più) a chi ha altre origini e appartiene ad altre culture. Ma il vero paradosso di questa campagna elettorale e che tra i 32 nomi del Pd non c’è uno straniero. Si salvano con i cespugli dove è candidata, in Centro Democratico, Klaudyna Zablocka. Ragazza di Lodz ha un passato agonistico da ciclista su strada. Altri candidati stranieri si trovano, invece, nelle liste del centrodestra. A iniziare da Forza Italia dove è candidato Zef Toska. L’esule albanese che ha conosciuto bene, in patria, i problemi creati da un regime come quello di Enver Hoxha, il dittatore che ruppe con l’Unione Sovietica dopo la morte di J.Stalin e accusò di revisionismo Nikita Krusciov. Tanto per capire le condizioni di (non) libertà che si vivevano solo a due passi da casa nostra. Un parente della moglie di Zef Tosk fu fucilato, qui a Modena l’ingegnere ha trovato una seconda patria, si è integrato e milita in Forza Italia. Altri candidati di origine straniera sono candidati in altre liste di centrodestra. Il Pd si deve accontentare, per la quota stranieri, di Cecilè Kyenge alle Europee. Morale politica? Non è vero che gli stranieri votano automaticamente a sinistra. (gbn)

        Svaligiata l’abitazione di SuperMario Balotelli


          Colpo grosso in casa Balotelli. Qualche sera fa l’attaccante rossonero, di rientro da un locale doveva aveva trascorso la serata insieme al fratello Enoch, si è ritrovato con la casa a soqquadro. Lo riferisce l’edizione online del quotidiano “la Provincia di Como”. I ladri sono entrati nel giardino avventandosi, trapano alla mano, sulle finestre. Dai riscontri delle forze dell’ordine sarebbero stati asportati bracciali e collanine e altri monili in oro per un valore di alcune migliaia di euro. Con la refurtiva in tasca, se la sono poi svignata a bordo della Porsche Carrera S bianca del bomber rossonero. Ma il bolide, forse noleggiato, potrebbe non far parte del suo già ricco parco macchine nel quale primeggia la Ferrari rosso fuoco che in tanti ogni giorno vedono sfrecciare per le vie di Limido. La vettura è stata ritrovata poi dai carabinieri nel legnanese. «Mi sento vuoto! Senza emozioni. Non in questo momento. Ma combatto sempre per le poche persone che amo. Loro lo meritano». E’ il “criptico”’ messaggio in inglese che Mario Balotelli, attaccante del Milan, ha affidato a a Twitter ieri mattina. Forse un riferimento all’ultima notizia che lo riguard. Poco dopo Supermario, sempre su Twitter, ha pubblicato un “selfie” sorridente in macchina protabilmente in direzione Milanello per l’allenamento di rifinitura in vista della partita di oggi contro il Sassuolo

          Il Sassuolo alla Scala vuole cantare l’opera più bella


            E’ la “prima” di Di Francesco nel tempio del calcio

            Cala il sipario su una stagione incredibile. Un ultima gara nella Scala del calcio, contro un Milan che è obbligato a vincere per poter ambire ancora ad un posto in Europa League. Il Sassuolo non ha nessuna pretesa, l’obiettivo l’ha già raggiunto e può giocare il match con grande tranquillità. E’ una partita speciale per i neroverdi, oggi è il compleanno del patron Giorgio Squinzi, l’anno scorso arrivò il regalo della serie A, questa sera potrebbe arrivare un’affermazione prestigiosa, ma sarà contento il dottore? Lui è tifoso milanista, non l’ha mai nascosto. Ultima vigilia di gara per Eusebio Di Francesco: «E un appuntamento importante – le parole del timoniere neroverde-, ci teniamo tutti a partire dal patron. L’ho sentito ieri, crede in questa sfida e non vuole sfigurare». Il tecnico potrebbe decidere di far giocare chi l’ha fatto meno in questo campionato: «Giocherà certamente Pomini, per il resto non farò tanti altri cambi, vogliamo fare bella figura e ce la metteremo tutta per portare a casa un risultato positivo, fare risultato a Milano è sempre prestigioso». Il Sassuolo arriva da una settimana piena di gioia, la permanenza in serie A conquistata con una giornata d’anticipo è decisamente una bella gioia: «In settimana abbiamo provato belle sensazioni, atteggiamento e ambiente positivi ci hanno portato ad ottenere la salvezza. All’inizio siamo partiti male, siamo cresciuti e abbiamo capito la categoria, per chi l’aveva fatto meno». Sarà la prima partita del tecnico neroverde a San Siro, in passato non era mai riuscito ad andarci con la sua squadra: «Ci arriviamo nel momento più bello, non ci risparmieremo, vogliamo giocarcela a viso aperto, come sempre, avremo di fronte degli avversari che hanno vissuto momenti altalenanti, hanno avuto delle vicissitudini, come il cambio di allenatore, che non ha aiutato, nonostante l’ultimo filotto di vittorie consecutive». Dopo i crisantemi dei mesi scorsi questa settimana le rose: «Due mazzi, chi contesta sa anche amare, c’era anche un biglietto con scritto grazie Eusebio. Un messaggio arrivato in pieno spirito Sassuolo, siamo contenti, tutto è bene quello che finisce bene, se pensiamo a come eravamo partiti ora possiamo goderci questo risultato straordinario». La prossima settimana si deciderà il futuro del tecnico: «Il mio contratto si è rinnovato automaticamente con la salvezza, incontrerò il dottore appena sarà possibile e faremo due chiacchiere». (r.s)

            Occhi puntati su Mastour


              Oggi il Milan in campo con la linea giovane

              «E’ veramente giovane, chiaro che ha talento, il Milan vuole portarlo avanti con un progetto specifico, Galliani ha curato nei dettagli a livello contrattuale il futuro del ragazzo». Così a Milan Channel Clarence Seedorf parla del baby Hachim Mastour, che oggi potrebbe diventare il più giovane giocatore del Milan a esordire in serie A battendo il recordi di Paolo Maldini. «Stiamo cercando di farlo abituare ad un livello superiore anche dal punto di vista degli allenamenti. Ci sarà un percorso curato e anche i compagni della prima squadra sono utili a questo processo per il ragazzo», ha aggiunto il tecnico olandese. Per quel che riguarda il suo futuro e quello della squadra, Seedorf ha spiegato: «Ho sempre detto che fino alla fine avremmo dovuto provare a fare più punti possibili, molti li abbiamo recuperati, ci proveremo ancora col Sassuolo e poi vedremo cosa succederà. La squadra è stata brava a recuperare tutti questi punti quando si pensava fosse impossibile raggiungere l’Europa League». Sempre a proposito della corsa all’Europa League, il tecnico olandese ha aggiunto: «L’ultima è una giornata che può influenzare molto ciò che accadrà in futuro, abbiamo l’obiettivo chiaro di voler vincere davanti ai nostri tifosi per chiudere bene questa stagione. Noi dobbiamo fare i 3 punti e sperare negli altri risultati. Abbiamo la speranza di farcela perché ce lo dice la matematica, faremo il massimo per vincere. Abbiamo sempre pensato partita per partita e questa sarà l’ultima». Seedorf ha parlato anche di El Shaarawy: «Possiamo pensare ad El Shaarawy dall’inizio, viene da un percorso difficile ma è stato bravissimo, ha una grande voglia di rimettersi in mostra, per me è un giocatore fondamentale per il futuro del Milan. Ha avuto un po’ di difficoltà per la mancata convocazione ai Mondiali, questa delusione era normale ma credo che sia lui che Poli saranno focalizzati sulla partita col Sassuolo, hanno fatto una buona settimana di lavoro». «Non sono preoccupato perché questo sentimento sarà trasformato in motivazione per fare bene.Ciò che mi rasserena è che Stephan sta bene e sarà a disposizione per l’anno prossimo», ha concluso Seedorf.

              Parigi, vertice internazionale su Boko Haram


                I leader di cinque Paesi africani si sono incontrati ieri a Parigi con delegati di Stati Uniti, Francia e Regno Unito per un vertice in cui discutere una strategia coordinata internazionale, un «piano globale» contro i terroristi di Boko Haram, il gruppo di estremisti islamici che ha rapito circa 300 studentesse in Nigeria un mese fa. La Francia, che ha negoziato la liberazione di un prete e di una famiglia sequestrati dai militanti, ha indetto il summit per condividere le informazioni e lavorare per ritrovare le studentesse, prelevate dallo Stato di Borno il 15 aprile. Venerdì il presidente nigeriano Goodluck Jonathan ha cancellato un viaggio nella cittadina di Chibok dove le giovani sono state rapite, apparentemente per motivi di sicurezza. Ospiti del presidente francese Hollande, il presidente della Nigeria insieme ai leader di Camerun, Niger, Ciad e Benin, oltre ai rappresentanti di Ue, Stati Uniti e Regno Unito. «Boko Haram è diventata una grave minaccia per tutta l’Africa occidentale e centrale, sono stati stabiliti i suoi legami con organizzazioni terroristiche», ha detto Francois Hollande .

                Bosnia e Serbia in ginocchio per il maltempo Almeno 20 vittime, migliaia di persone sfollate


                  Almeno 20 persone sono morte per gli allagamenti di questa settimana in Bosnia e Serbia. Lo hanno fatto sapere le autorità dei due Paesi. A Bijeljina, in Bosnia, circa 10mila persone sono state evacuate dopo che il fiume Sava è esondato a causa delle forti piogge. A Obrenovac, vicino a Belgrado, i soccorritori e i soldati hanno utilizzato barche ed elicotteri per portare in salvo migliaia di persone che erano rimaste intrappolate. L’acqua sta minacciando il principale impianto energetico del Paese. Secondo i metereologi si tratta dei peggiori allagamenti da quando si tiene traccia di simili eventi. I soccorritori si aspettano che il bilancio delle vittime salirà notevolmente, quando l’acqua inizierà a ritirarsi. Le notizie più preoccupanti giungono da Maglaj, dove sono seimila le persone rimaste isolate a causa dell’acqua, così come a Doboj. Le due città sono completamente sommerse con centinaia di persone rifugiate sui tetti delle case. Continua a crescere il livello dei fiumi, e quasi 70mila famiglie sono rimaste senza elettricità, mentre in diverse zone si registrano frane e smottamenti, che hanno già inghiottito decine di case e invaso le strade bloccando gli interventi dei soccorritori. In alcune zone montuose ha iniziato a nevicare, e in certi punti la neve ha raggiunto i due metri, obbligando all’evacuazione molte famiglie di pastori con le loro greggi. «Sostegno per tutti! Aiutiamo chi è in pericolo! Uniamoci agli aiuti!». E’ l’appello che il tennista Novak Djokovic ha lanciato su Twitter per chiedere sostegno per la natia Serbia, colpita da alluvioni record. Djokovic ha affrontato ieri il canadese Milos Raonic alle semifinali degli Internazionali d’Italia di tennis a Roma. In Croazia la parte più colpita dalle inondazioni è quella orientale della Slavonia, in particolare la regione di Pozega, ma non si registrano vittime.

                  Cronache globali


                    Succede nel mondo

                    Ucraina, tavola rotonda a Charkiv. Assenti i delegati separatisti


                      L’appello dei politici dell’Est: «La popolazione qui è disperata, Kiev ascolti il suo popolo»

                      Si sono tenuti ieri a Charkiv, in Ucraina, i colloqui sulle tensioni e violenze in corso nel Paese. Presenti autorità, deputati anche dall’est, imprenditori e leader religiosi, ma nessun delegato dei separatisti di Donetsk e Luhansk, le due regioni dove si è svolto il referendum per l’indipendenza. I politici dell’est hanno tentato di convincere il governo di Kiev che, oltre ai separatisti filorussi, una vasta parte della popolazione locale è disperata e ha partecipato al voto per chiedere che il governo risponda alle sue domande. «Il referendum non ha alcuna conseguenza legale, ma ha espresso il volere della gente, che non può essere ignorato. La gente è andata sinceramente in massa al referendum. Questo è stato un voto di protesta», ha dichiarato Valery Holenko, capo del governo regionale di Luhansk. La concessione di maggiori poteri a livello locale non è più abbastanza, mentre come prima cosa il governo deve mettere fine alla «operazione antiterrorismo» nell’est. Gli ufficiali del governo non hanno risposto ai commenti, mentre il premier Yatsenyuk era spesso occupato con il proprio tablet, mentre i deputati parlavano. Secondo Oleksandr Bandurka, deputato comunista e generale di polizia del Paese, il tavolo di colloqui non ha senso, perché «non parliamo con quanti ci si oppongono. Non possiamo ignorarli». Il primo presidente ucraino, Leonid Kravchuk, che presiedeva i colloqui, ha reagito dicendo che «nessuno al mondo dialoga con gli assassini e i terroristi. Putin non parla con loro». Ieri sparatorie sono state sentite vicino alla città di Slovyansk, roccaforte dei separatisti filorussi.

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