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Campogalliano Rubbiani: noi, al di là dei partiti


    CAMPOGALLIANO – E’ stata inaugurata ieri mattina alle 11 in piazza Vittorio Emanuele II, la sede della lista civica di centrodestra Progetto Campogalliano. Il candidato sindaco, Marco Rubbiani, ha ricordato che la sua è una vera lista civica, in quanto indipendente da tutti i partiti politici. Inoltre ha ribadito che, per esperienza e competenza dei candidati consiglieri, la sua squadra si propone come unica credibile alternativa alla amministrazione uscente. «Tale alternativa – è stato spiegato – sarà in continuità con le idee e le proposte sostenute nella precedente legislatura con costante impegno e coerenza dai rappresentanti della lista centrodestra per Campogalliano». Il prossimo appuntamento è fissato per mercoledì sera alle 20.45 presso l’Oratorio San Rocco per la presentazione dei candidati e del programma.

    Bellelli sigla il patto con gli alleati e avverte: «Basta assistenzialismo»


      Il candidato: servizi sociali mirati

      Partecipazione, lavoro, scuola, sociale, sanità, integrazione, ambiente e territorio, sport, cultura e giovani, sicurezza. Sono i dieci punti su cui si sviluppa il programma della coalizione di centro sinistra per la candidatura di Alberto Bellelli a sindaco sottoscritto ieri da Pd, Sel, Verdi e la lista civica Carpi 2.0. Il documento è la sintesi delle linee programmatiche espresse nelle primarie, arricchito dai risultati dei tavoli di confronto con la città e completato con i programmi delle singole liste della coalizione. Cittadini, associazioni, frazioni, quartieri sempre più protagonisti di un governo partecipato e trasparente della città è, in sintesi, il primo punto del “decalogo” di Bellelli. A ruota seguono gli interventi per lavoro e imprese: agevolazioni urbanistiche e fiscali per chi investe, innova e assume, abbattimento della burocrazia e introduzione della Carta dei servizi alle imprese, la creazione di un centro di innovazione della moda nel Torrione degli Spagnoli, il rilancio delle attività commerciali del centro storico. Scuola e cultura saranno accorpate in un unico assessorato, mentre la politica sociale mira a più autonomia e meno assistenzialismo e promuove la realizzazione di microresidenze per le persone fragili. Al capitolo sanità l’impegno è di salvaguardare le eccellenze dell’ospedale, creare le strutture intermedie fra l’ospedale e il territorio (Casa della Salute, Hospice e residenza psichiatrica), aumentare numero e qualità del personale, insistere sulla prevenzione. L’integrazione dovrà proseguire sui binari dei diritti e dei doveri, partendo dalla scuola e dando slancio ai progetti della Consulta per l’ Integrazione delle Terre d’Argine. Ampio il capitolo dedicato all’ambiente e al territorio: i capisaldi del nuovo Psc saranno zero consumo di territorio agricolo a favore di recupero e riqualificazione; si attiverà inoltre un progetto “amianto free” sulle reti idriche e sui tetti. Altri obiettivi il risparmio energetico, i parchi urbani, il miglioramento della rete fognaria, l’estensione a tutto il comune del “porta a porta”. «Queste sono le nostre linee guida – afferma Bellelli – ma il programma rimane un documento aperto, così come aperta è stata la discussione che ci ha portato insieme a sottoscriverlo. E’ il progetto politico di una coalizione unita, ma anche un modello di ascolto e di confronto che vogliamo continuare ad applicare nel governo della città».

      A servire al Braglia di Modena i ragazzi dell’istituto Nazareno


        Da qualche tempo i camerieri dei due bar-ristoranti dello stadio Braglia di Modena, quelli riservati a vip e invitati, alla stampa e agli inviati di giornali e televisioni, sono allievi della Scuola alberghiera Nazareno di Carpi. Un invito della società canarina alla apprezzata Scuola carpigiana, già famosa per avere fornito in passato proprio personale sia a Casa Italia che a Casa Modena in occasione di Olimpiadi e Campionati del mondo, che è stato accolto con favore dal direttore Luca Franchini e dai suoi collaboratori. E così i giovani allievi dell’Istituto carpigiano, che indossano le divise col logo della Scuola, svolgono stage professionali utili per la loro formazione professionale, in mezzo a tanti vip, in occasione delle partite casalinghe del Modena. nCP

        Domani l’addio al presidente Almer Berselli ma oggi il Modena Rugby scende in campo


          La società: «Interpretata quella che sarebbe stata la sua volontà»

          L’ultimo saluto al presidente del Modena Rugby Club Almer Berselli avrà luogo domani nella chiesa di Sant’Agnese, con inizio alle ore 11, dopo l’arrivo del corteo funebre che partirà dalle camere ardenti del Policlinico di Modena alle 10,30. Ma oggi la squadra sarà in campo – trasferta a Terni per l’ultima giornata di campionato – come informa un comunicato della società: «La squadra, la dirigenza e lo staff tecnico hanno preso la decisione di giocare comunque, nonostante il dolore per l’improvvisa scomparsa del presidente Almer Berselli. A tutti è sembrato il modo migliore per onorare la memoria di Berselli, cercando di interpretare quella che sarebbe stata la sua volontà».

          Un’evento contro la pedofilia Fontana Graziosi diventa blu


            L’iniziativa è condivisa a livello nazionale

            Sul fronte della legalità e della lotta alla criminalità, tra le peggiori, s’inserisce pure l’iniziativa contro la pedofilia. Evento organizzata dal Comune. Modena, come Roma e altre città italiane, aderisce alla campagna nazionale di lotta contro la pedofilia e la pedopornografia lanciata dalla presidenza nazionale di Telefono azzurro. Così tra questa notte e domani, su richiesta dell’amministrazione comunale, tecnici di Hera provvederanno a montare lampade particolari che daranno una veste cromatica insolita alla fontana Graziosi. Il monumento, illuminato di blu, «vuole essere un messaggio di impegno anche della nostra città per contrastare una aberrante piaga sociale».

            Due ragazzi su dieci vittima di atti di bullismo


              Due ragazzi su 10 sono stati vittima di atti di bullismo nell’ultimo anno. E’ uno dei dati più preoccupanti della ricerca comunale. Le prevaricazioni, secondo i ragazzi, si manifestano sia all’interno che all’esterno della scuola in egual misura, il 19,6% degli intervistati, praticamente due su dieci, dichiara di essere stato vittima di bullismo nell’ultimo anno e di questi la gran parte (il 69,5%) si è rivolto a genitori o amici per avere supporto. Rilevante è anche la percentuale (62,3%) di coloro che nell’ultimo anno sono venuti a conoscenza di fenomeni di cyber-bullismo, nello specifico di diffusione di immagini, foto o video di ragazzi e ragazze senza il loro consenso su siti internet, social-network e smartphone, tra cui il 13,1% ne è rimasto vittima. Sul gioco d’azzardo: il 63,7% dei ragazzi considera aumentata notevolmente la dipendenza anche tra i ragazzi (28,6%). Il gioco più in voga tra i giovani è quello della schedina totocalcio (34,4%) a cui segue il gratta e vinci (25,1%). Meno diffuse slot-machine (13,2%) e altri videogiochi.

              Adolescenti a rischio


                Una ricerca del Comune che farà discutere

                La città viene vista «sicura» Ma il 23% ha subito un reato


                  Modena città sicura? Secondo l’indagine i giovani la percepiscono così. Seppure il 23,3% di loro dichiara di aver subito un reato nell’ultimo anno, che in prevalenza è consistito nel furto di oggetti personali (pari al 45,5% di chi ha subito reati). Tra le zone meno sicure, percepite come tali soprattutto per la presenza di spaccio di sostanze stupefacenti (33,8%), viene indicato il centro storico dal 50,7% degli intervistati, seguito dalla zona Crocetta Canaletto per il 33,3% dei ragazzi. Infine, più della metà degli intervistati (52,1%) ritiene che a Modena sia presente la criminalità organizzata e che agisca in prevalenza nell’ambito del traffico di droga. Quest’ultimo è un dato molto preoccupante perchè significa che un fenomeno criminale non legato alla tradizione cittadina sta prendendo sempre più piede. Positivo il giudizio che i giovani assegnano alla Polizia municipale, che ottiene un voto medio di 6,3 e una valutazione dal 6 al 10 per il 53%.

                  Alcol, i giovani accusano i baristi: «Non ci chiedono mai i documenti»


                    Il risultato dell’indagine tra 1500 studenti modenesi

                    Boldrini: via il segreto sui provvedimenti contro gli agenti


                      Dopo il caso Aldrovandi, che ha rinfiammato la cronaca nelle ultime settimane (tre dei quattro poliziotti condannati in via definitiva per l’omicidio del 18enne ferrarese sono ritornati in servizio) la presidente della camera Laura Boldrini prende posizione contro i poliziotti. Nel suo video settimanale, la presidente, infatti, fa una proposta che potrebbe sollevare molte polemiche. «In linea con il mio impegno per la trasparenza e con quanto si sta facendo in questo senso alla Camera dei deputati – ha dichiarato – ho accolto l’appello del presidente della commissione Diritti umani del Senato, Luigi Manconi, a sollecitare il capo della polizia affinché valuti la possibilità di togliere il segreto ai procedimenti disciplinari interni». Una contromisura che secondo molti equivale a mettere alla gogna gli agenti, che spesso si trovano in situazioni difficili – rei o meno – da valutare dall’esterno. La terza carica dello Stato aveva legittimamente condannato gli applausi ai poliziotti condannati per la morte di Aldrovandi. Circa cinque minuti di applausi con tanto di delegati in piedi alla sessione pomeridiana del Congresso nazionale del Sap, il sindacato autonomo di polizia, avevano espresso la solidarietà dei colleghi per i quattro agenti condannati. Un evento che non è andato giù alla madre del ragazzo, ma che ha anche, dopotutto, riscosso indignazione bipartisan. «Per l’occasione – ha spiegato Boldrini – ho espresso tutta la mia indignazione per gli applausi riservati ai poliziotti condannati per la morte del ragazzo durante il congresso del sindacato autonomo Sap: lo considero un gesto provocatorio che non solo fa male a chi crede nella giustizia, ma danneggia soprattutto i tanti agenti che fanno il proprio dovere rispettando le regole». Per questo il Parlamento si propone di migliorare quelle regole, «anche introducendo nel codice penale il reato di tortura».

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