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L’Ateneo cittadino garantisce tanti sbocchi e opportunità agli studenti


    Il 95% dei laureati trova un’occupazione entro i primi dodici mesi dal conseguimento della laurea

    Ingegneri, i professionisti che non conoscono la crisi Con il sisma sono tutti occupati nella ricostruzione


      Le opportunità di carriera spiegate dal presidente dell’ordine Augusto Gambuzzi

      Nella puntata di ieri abbiamo svelato i problemi dei professionisti modenesi che soffrono la crisi. Una situazione devastante per chi era abituato a non conoscere problemi economici, perchè il lavoro per un avvocato, un geologo, un architetto era sempre assicurato. Oggi la situazione è cambiata, ma c’è chi, nonostante la recessione, non soffre la mancanza di lavoro. Stiamo parlando degli ingegneri, nel modenese sono 2009 quelli iscritti all’ordine, che resistono sul mercato. Soffrono anche loro, come tutti i professionisti, della mancanza di politiche di protezione statale – se il cliente non paga o se lo studio è vuoto non è prevista la cassa integrazione -, ma il lavoro non manca. Lo conferma Augusto Gambuzzi, presidente dell’ordine modenese, che è ottimista: «Il nostro settore tutto sommato è privilegiato perchè di ingegneri c’è ancora bisogno nel modenese». Poi con il terremoto: «tutti quelli civili sono occupati nella ricostruzione», nonostante le mille difficoltà burocratiche che s’incontrano ogni giorno. In tutti i settori economici si lamenta la crisi, si piange per il calo dei fatturati ed è sempre più preoccupante il dato della disoccupazione. In particolare quella giovanile. Un crisi che vale anche per gli ingegneri? «Ripeto, ci possiamo considerare un po’ privilegiati. Nel nostro territorio noi possiamo contare su un indotto notevole nella meccanica, nel distretto ceramico. Viviamo in una realtà tutto sommato buona dal punto di vista economico. L’altro giorno in un convegno di Confindustria gli esperti paragonavano la nostra regione ai Länder tedeschi (le macroregioni della Germania, ndr). I nostri livelli di produzione sono simili alla parte d’Europa più dinamica». Alcuni esponenti del mondo delle professioni lamentano le lacune nella preparazione dei ragazzi. Per gli ingegneri c’è qualche problema o criticità sul fronte della formazione? «Secondo me no. L’offerta formativa è buona; sta crescendo come sta crescendo di importanza la nostra Università, da dove escono dei ragazzi preparati». Gli ingegneri spesso, ma non tutti, sono lavoratori autonomi. Quindi non hanno accesso ad alcuni benefici del welfare state? Noi non abbiamo la cassa integrazione, l’assegno di disoccupazione. Almeno nel caso della libera professione. Si certo è necessario allargare i benefici dello stato sociale. Alcuni aspetti sono curati dalla nostra cassa, come la previdenza». Il mondo è cambiato, anche gli ingegneri? «L’esperienza che ho vissuto io non è più percorribile, adesso chiaramente la libera professione è diversa. Ci sono marcate specializzazioni e settorializzazioni. Nessuno può più pensare di risolvere i problemi da solo, si lavora in gruppo con tutti gli aspetti negativi e positivi del caso. Penso comunque che si tratti ancora di un lavoro molto stimolante ed interessante. Si lavora sempre sui prototipi, su delle richieste specifiche. L’ingegnere è molto creativo, come il vecchio artigiano che risolve i problemi che gli vengono posti». E soprattutto in questo mare di crisi, il lavoro non manca, nGian Basilio Nieddu

      Un’altra grande occasione di lavoro è offerta dalla meccanica un settore che nonostante la crisi offre opportunità di impiego


        E tra le vittime del terremoto c’è anche un ingegnere. Morto sul lavoro. Il professionista di Mirandola Gianni Bignardi (nella foto piccola)scomparso il 29 maggio 2012 a seguito del crollo di un capannone a S. Felice, dove stava effettuando un sopralluogo strutturale per i danni conseguenti alla scossa di terremoto del 20 maggio. Caduto sul fronte. E per ricordare il suo sacrificio l’ordine degli ingegneri ha istituito un premio per ricordare la sua figura. Nei giorni scorsi i riconoscimenti sono stati assegnati a tre laureati magistrali in Ingegneria Civile dell’Università modenese: gli ingegneri Roberto Freddi, Paola Gambarelli e Laura Simonini. «L’impegno e l’abnegazione profusi da Bignardi in quei giorni, fornendo spontaneamente consulenza e supporto qualificati, resteranno indelebili nella mente di chi ha avuto la fortuna e l’onore di condividere quei momenti con lui – ha ricordato Augusto Gambuzzi, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Modena -. Ogni giorno, un intenso susseguirsi di incontri e sopralluoghi lasciava ben poco spazio alla vita privata, ma Gianni lo faceva con la dedizione e l’orgoglio di chi ama la propria terra e il proprio lavoro». Gli ingegneri sono stati i protagonisti durante la fase di emergenza e lo sono ora durante la fase di ricostruzione. Nonostante tutti i problemi legati alla risoluzione dei problemi burocratici che stanno rallentando il processo di ricostruzione delle case e delle strutture produttive dell’area del cratere.

        Clamoroso a Castellana: il club si ritira, tutti sul mercato


          Oggi è l’ultimo giorno per l’iscrizione al campionato di A1 e ieri il volley maschile ha ricevuto una notizia clamorosa: Castellana Grotte si ritira e non farà parte dell’organico della prossima Serie A1. L’annuncio è arrivato con un comunicato a firma del presidente Gaetano Carpinelli, in cui la società pugliese ufficializza di voler ritirare l’iscrizione – documenti e liberatorie erano già state presentate – accusando Federazione e Lega per essere «i primi ad arrendersi all’evidente e palese costante illegalità sportiva e non generata da alcune società a danno dell’intero movimento pallavolistico». A questo punto, anche sul mercato sarà bagarre, perché salterebbero così i vincoli dei giocatori sotto contratto (da Yosifov a Casoli, per dire di due ex modenesi) e di quelli appena acquistati, come l’ex Vibo Coscione e il brasiliano Theo Lopes. Una vicenda a dir poco incredibile.

          Per il Carpi sono giorni di passione «Non gestiremo l’1-0 dell’andata»


            Della Rocca e Arma i grimaldelli per tentare il gol

            «Quella di domenica sarà la partita più importante della mia carriera»: Luigi Della Rocca ha vestito una maglia pesante come quella del Bologna, ha giocato e segnato in A e in B, eppure la partita della vita la giocherà con il piccolo Carpi. Domenica, a Lecce, l’attaccante brindisino, dall’alto della sua esperienza, dovrà giudare i compagni al bersaglio grosso: «Non posso dimenticare il debutto in Serie A – ha detto al sito del club – ma giocare questo match a 28 anni, nel pieno della maturità, è una grande opportunità, forse unica. Sarà una gara da interpretare con grande sacrificio perché ci sarà da soffrire, non dobbiamo commettere l’errore di gestire la vittoria dell’andata e ci vorranno nervi saldi, perché difficilmente una squadra avrà il netto predominio sull’altra e allora saranno gli episodi che decideranno il confronto». Al Carpi basta un pareggio, ma proprio questo è il discorso da non fare. I calcoli valgono zero ed eventualmente si faranno solo a fine gara. E quella sarà durissima, anche considerando il fattore campo regalato dal tifo giallorosso: «A Lecce troveremo un ambiente caldo che cercherà di spingere la sua squadra dal primo all’ultimo minuto, ma in campo andiamo noi giocatori e solo lì si deciderà il nostro destino», dice bomber Gigi, sicuro. Sarà lui l’unica punta, verosimilmente, con Rachid Arma (che al Lecce ha segnato tre reti in regular season) pronto a subentrare. In casa giallorossa temono notevolmente il marocchino: «Se capitasse ancora di segnare sarei felice – spiega – ma è l’ultimo dei miei problemi perché conta l’obiettivo promozione. E’ l’ultimo ostacolo e la squadra, chiunque giochi, farà una bella partita perché stiamo lavorando bene senza troppe pressioni che potrebbero risultare dannose. Anche se non ho giocato sempre, di questo Carpi mi sento un protagonista». Lo è, di fatto, anche lui. E, se dovesse accadere ciò che tutti sperano ma nessuno osa dire, Rachid, come Gigi e gli altri entrerebbero nella leggenda del Carpi. Perché lo sanno anche loro: per quanto sia difficile, sarà una domenica da ‘adesso o mai più’.

            Maxischermo al Cabassi per chi non andrà a Lecce


              Lecce-Carpi sarà un happening collettivo anche per chi non andrà in Salento: il Carpi e l’amministrazione comunale di Carpi, infatti, in collaborazione con Conad, hanno deciso di montare un maxischermo sul terreno dello stadio Cabassi, di fronte alla tribuna centrale, per permettere ai tifosi biancorossi di assistere dalle ore 17 alla diretta della sfida che varrà la promozione alla prossima Serie B. L’ingresso allo stadio sarà ovviamente gratuito: si preannunciano già diverse centinaia di presenze.

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