E sempre più emergenza. Bocciata la riforma Fornero
SASSUOLO – «Cari politici siete troppo distanti dalla vita reale, fate presto altrimenti non so quello che potrà succedere: la gente non ne può più». E lappello alla politica nazionale lanciato dallassessore alle Politiche Sociali del Comune di Sassuolo, Giorgio Barbieri, che chiede un rapido scatto sul tema del lavoro prima che la disperazione che travolge centinaia di famiglie si trasformi in gesti tragici o di rivolta. Barbieri denuncia una «vera e propria emergenza occupazionale» che il nuovo Governo «dovrà affrontare urgentemente: perciò auspico che al di là delle contrapposizioni politiche prevalga il buon senso per salvare i precari a rischio e creare nuova occupazione». Ha le idee chiare su cosa bisognerebbe fare da subito: «Per iniziare a parlare di lavoro bisognerebbe mettere in discussione la riforma sul lavoro voluta dal ministro Elsa Fornero: ha fatto soltanto danni, ha introdotto troppi vincoli sul lavoro flessibile, ha burocratizzato troppi contratti, aumentando il costo delle assunzioni mettendo in ginocchio migliaia e migliaia di precari». E sottolinea: «Basta guardare i dati sullapprendistato che il ministro voleva trasformare nella principale forma di assunzione per i giovani: risultato nei primi 3 mesi del 2013 le assunzioni degli apprendisti sono scese da 10.300 a 8.800 unità». Lassessore è un fiume in piena e attacca «la riforma delle pensioni sempre voluta dallex ministro: altro che riforma storica, così come è un disastro sia per le persone che devono lavorare fino ad un età indecente sia per il blocco del ricambio lavorativo e questo porterà nellimmediato ad un risparmio ma nel tempo ad un declino economico e sociale non indifferente». E aggiunge: «Abbiamo 3 milioni di disoccupati: il 40% di giovani, ma vorrei ricordare anche laltro 60% fatto di over 40 che spesso vengono messi in secondordine. Credo che la discriminazione sulletà ai fini di un assunzione dovrebbe essere vietata per legge». Per Barbieri «le aziende, in base alle proprie necessità ed esigenze di attività, dovrebbero stabilire solo i criteri di assunzione (specializzazioni, esperienze pregresse, valutazione di capacità, etc)». Dagli ultimi dati Istat «sono 480 i posti di lavoro che spariscono ogni giorno in Italia: forse cè un gran bisogno di riformare il collocamento pubblico che fa acqua da tutte le parti». I centri provinciali per limpiego in Italia ogni anno riescono a trovare un nuovo lavoro «soltanto al 3,75% dei disoccupati contro il 7,7% che si registra in Inghilterra e il 13% in Germania». Per quanto riguarda Sassuolo, per quello «che si può fare stiamo elaborando un progetto per dare un sollievo lavorativo ai disoccupati, cercheremo di coinvolgere in lavori estivi decine di studenti, partirà a settembre un altro corso gratuito per disoccupati per farsi trovare pronti quando si allenterà la crisi. A maggio è poi in programma un convegno nel corso del quale sarà presentato il progetto denominato Il Lavoro non ha età».