Lassociazione dei coltivatori ora vuole fondare UeCoop
LUnci (Unione nazionale delle cooperative italiane) è nata nel 1971 da una costola di Confcooperative: la scissione avvenne, in particolare, come si legge sul sito della stessa centrale mutualistica, ad opera di un nucleo di cooperatori proveniente dal movimento Acli e dalla Cisl. La storia comincia, dunque, allinizio degli anni 70, ma la partita per il riconoscimento giuridico dellUnci si trascina per oltre dieci anni: è il 1982, infatti, quando il Consiglio di Stato afferma definitivamente la legittimità della quarta centrale cooperative, mettendo fine ad una battaglia giuridica che era stata sollevata dalle tre storiche centrali, Legacoop, Confcooperative e Agci, fin da subito nemiche dellUnci. Trentanni più tardi, la storia dellUnci converge con quella di Coldiretti. E il luglio 2009 quando la quarta centrale cooperativa e lassociazione dei coltivatori stringono unalleanza con lobiettivo dichiarato di «realizzare la più grande centrale cooperativa agroalimentare a livello nazionale». Nel nome della filiera produttiva interamente italiana, nasce Unci-Coldiretti. A guidare la nuova associazione – eletto allunanimità – è il reggiano Mauro Tonello, vicepresidente di Coldiretti. Il matrimonio, però, dura ben poco. Due anni, circa. Nellottobre 2011, infatti, il presidente dellUnci, Paolo Galligioni, annuncia il divorzio tra la sua organizzazione e Coldiretti, spiegando al quotidiano Italia Oggi che «Coldiretti aveva promesso in dote 1.500 cooperative, ne ha portate 300». E qui si apre unaltra partita. Ovvero quella della guerra fredda tra lAlleanza delle cooperative (che riunisce Legacoop, Confcooperative e Agci) e Coldiretti. Da una parte, lassociazione dei coltivatori parla di «fallimento nella mission di rappresentanza» delle tre centrali storiche; dallaltra parte, sono queste ultime ad accusare Coldiretti di voler dividere il mondo del mutualismo per ambizioni di potere. Riguardo allalleanza tra lUnci e Coldiretti, in una nota, lAlleanza osserva che «il dato più mortificante della vicenda è che una centrale cooperativa sceglie di vendere il proprio valore (la fiducia tra organizzazione e cooperativa) costruito in anni di rapporti, a chi ha altri interessi (e anche mal celati) rispetto a quello della tutela degli interessi del movimento cooperativo». «Nel 2011 – scrive ancora lAllenza delle cooperative – la Coldiretti ci riprova: lingresso in Coldiretti di Aicoop e, anche qui, è Mauro Tonello, che riceve linvestitura per realizzare il progetto della Coldiretti». A riscaldare lo scontro, recentemente, è stato lannuncio dellassociazione dei coltivatori di voler dar vita alla sesta centrale cooperativa italiana, Uecoop. Un progetto attaccato fin da subito dalle altre organizzazioni, con Giuliano Poletti, neo-presidente nazionale dellAlleanza, che ha subito bollato liniziativa come «antistorica» e «dannosa». E anche in questo caso, sempre secondo lAlleanza, alla guida ci sarebbe Tonello. Il vicepresidente di Coldiretti è stato protagonista pure del durissimo scontro registratosi nelle ultime settimane allinterno del Consorzio del Parmigiano-Reggiano, chiedendo lineleggibilità del presidente uscente Giuseppe Alai (che è anche presidente di Confcooperative Reggio Emilia) e scatenando – pure in questo caso – la reazione furente delle altre centrali cooperative. Alai sarà riconfermato alla guida del Consorzio. Ma le polemiche continuano.