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Educazione stradale anche… all’asilo


    Singolare (e vivacissima) esperienza per la Polizia

    SERRAMAZZONI – Lezioni di Educazione stradale nella scuola… materna! E’ quanto capitato, e con grande soddisfazione, all’ispettore Marco Fusaro e al sovrintendente Danilo Casoni della Polizia Stradale di Pavullo ricevendo espressa richiesta da Serra: la loro presenza per un ciclo di incontri con i bimbi ‘grandi’ di 5 anni per dare loro le prime avvertenze, ma soprattutto per fare acquisire familiarità con le forze dell’ordine. «E’ stata un’esperienza bellissima – ha raccontato l’ispettore Fusaro – tre lezioni nel mese di aprile di cui l’ultima proprio stamattina (ieri, ndr) in cui c’è stato l’esamino dei cartelli stradali. Si rimane veramente sorpresi dalla sveltezza e dalla vivacità dei bambini oggi. Si sono avvicinati a noi senza paura e, all’occasione, hanno preso tranquillamente ‘possesso’ della nostra volante salendo e scendendo tutti in fila. Ci siamo messi a disposizione con piacere: è importante che crescano vedendo nelle forze dell’ordine una realtà amica e vicina. Se ce lo chiederanno, torneremo di certo».

    IL TERRITORIO DA DIFENDERE


      Con la crisi, altre minacce dalla criminalità

      Sicurezza, è stretta a Pavullo con l’arrivo del superesperto


        Fornaro studierà il quadro dando nuove risposte

        PAVULLO – Pavullo ha il suo superesperto di sicurezza: è Ronaldo Fornaro, già vicequestore di Modena e dirigente Digos, vincitore del bando di cui abbiamo parlato a gennaio e presentato ieri in veste ufficiale. Residente a Coscogno, Fornaro è molto conosciuto e apprezzato sul territorio, e questo sarà senz’altro un valore aggiunto nel delicato compito che ha davanti: studiare ed elaborare piani d’azione per incrementare la sicurezza, a fronte della sua profonda esperienza nel campo del contrasto alla criminalità. A lui sarà affidata l’analisi, lo studio e la proposta di soluzione di tutti quei fenomeni che rientrano nelle competenze dell’amministrazione comunale, ferme restando le prerogative delle forze dell’ordine nella lotta ai reati. Un ruolo in assoluta sinergia, dunque. C’è stata molta soddisfazione nel presentare questa figura, in un territorio dove non c’è emergenza sicurezza – i dati sono ben distanti dalla pianura – ma dove proprio per la storica ‘tranquillità’ passata, quando c’è il fatto di cronaca (soprattutto furti) si leva maggiore apprensione. Di qui l’importanza di un’azione coordinata e di un esperto che permetta innanzitutto di fare prevenzione. Preservare l’identità territoriale vuol dire anche questo: custodire un valore costruito nel tempo come la sicurezza, difenderlo dalle nuove minacce perché la gente ha il diritto di non perdere la percezione che ha sempre avuto del proprio paese. Nuove minacce figlie in molti casi della crisi: «Negli ultimi tempi – ha osservato il sindaco Romano Canovi – abbiamo avuto un aumento di fenomeni legati al contesto economico: furti anche di generi alimentari, attrezzature, gasolio… Indice evidentemente di una situazione di povertà. Qui non c’eravamo abituati, ma dobbiamo farvi fronte, perché abbiamo messo la sicurezza al primo posto. Abbiamo voluto il vigile di quartiere come un vigile di frazione per una conoscenza profonda di luoghi e persone. Al secondo livello c’è la videosorveglianza nei luoghi più sensibili, al terzo l’apporto dei cittadini coi loro mille occhi, che è l’elemento vincente nel combattere la criminalità. Ora abbiamo la fortuna di incrementare l’azione con il dottor Fornaro, persona conosciuta e stimata da tutti. Con lui studieremo a fondo il quadro, per dare altre risposte». Canovi ha voluto ieri anche la presenza dell’architetto Grazia De Luca, direttore dell’Area Servizi e Pianificazione e Uso del Territorio, e del segretario generale Giampaolo Giovanelli, sottolineando come la questione sicurezza richieda la collaborazione di tutti i settori, ad esempio nei controlli su chi viene ad abitare qui. Quindi lui, Fornaro, che si è presentato ribadendo per prima cosa «l’assoluto rispetto delle prerogative delle forze dell’ordine (erano presenti il comandante del Corpo Unico del Frignano Pierpaolo Marullo, l’ispettore Marco Fusaro e il sovrintendente Danilo Casoni della Polizia Stradale, ndr) e del loro ruolo operativo. Il mio è un ruolo di studio e di costruzione di relazioni. È necessario distinguere bene i rispettivi compiti e quello di contrastare la criminalità è di esclusiva competenza loro. La mia attività, partirà da un presupposto: che il territorio è del cittadino. Ne deve avere coscienza per amarlo e difenderlo. Per questo punterò la mia attenzione sulle potenziali situazioni a rischio, dalle quali non sono ancora scaturiti reati, ma che possono favorirne lo sviluppo. Ne valuterò la portata, esaminerò il fenomeno e proporrò interventi che rientrino nel campo d’azione dell’amministrazione». Fornaro avrà un ufficio a fianco di quello del sindaco e riceverà il lunedì, il mercoledì e il venerdì, dalle 9 alle 13. nDaniele Montanari

        Chi è


          Ronaldo Fornaro nasce a Ofena (L’Aquila) il 2 settembre 1951. Già nel 1970 entra a far parte dell’allora Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Su richiesta, nel novembre 1971 è trasferito presso l’ufficio interprovinciale Criminalpol, incardinato nella Squadra Mobile della Questura di Bologna. Da agente della Polizia di Stato, nel tempo assume gli incarichi di Capo Ufficio Amministrazione (1987) e vice dirigente (1989). A richiesta, nel 1992 ottiene il trasferimento ministeriale per ricoprire l’incarico di dirigente dell’ufficio distaccato di Pubblica Sicurezza a San Giovanni in Persiceto (Bo): con lui il commissariato otterrà numerosi riconoscimenti ed encomi. Acquisita per merito comparativo la promozione a vice questore Aggiunto, Fornaro nel 1997 ha l’incarico di dirigente Digos presso la Questura di Modena. Nell’ottobre 2003 diventa vice questore primo dirigente e dopo sei mesi è nominato direttore della Polizia Amministrativa Sociale e dell’Immigrazione. A ottobre 2011 va in pensione per raggiunti limiti d’età.

          Carpentieri, l’uomo che ‘deve battere’ renziani e Modena Attiva


            Parla il nuovo candidato alla segreteria cittadina mentre i ‘rottamatori’ scelgono il silenzio

            Bersaniano e culla politica tra i diesse ma «si tratta di categorie che ormai sarebbe bene superare» e poi «vorrei ricordare che i miei esordi li ho avuti negli scout e nel mondo cattolico…». C’ è da scolorire il rosso – anzi smacchiare – per Antonio Carpentieri, candidato alla segreteria cittadina del Pd e presidente di circoscrizione II, che ieri è sceso in campo per conquistare il volante del partito cittadino. Un posto di guida che deve contendersi con Massimo Parenti espressione delle ‘minoranze’ composte dai renziani e dal gruppo di Modena Attiva. Porzioni e fette di partito molto critiche con l’attuale amministrazione comunale. Ma chi governa la città non vuole cedere il timone e lasciare in mano il partito a chi ha contestato la gran parte dei programmi e progetti cittadini: dal parco Ferrari, all’autodromo di Marzaglia senza dimenticare il Psc e in particolare le aree F. Pratiche bollenti che non possono essere lasciate in mano a chi le ha fortemente contestate. Per questo arriva Carpentieri che ieri ha iniziato la sua campagna elettorale sottolineando il suo impegno par time: «Ho accettato chiarendo subito la mia posizione di professionista che dovrà conciliare l’impegno politico con il proprio lavoro- spiega Carpentieri all’agenzia Dire – non sono e non sarò un funzionario di partito, ma un rappresentante della società civile prestato alla politica». Il candidato sosterrà alle elezioni provinciali il candidato Francesco Ori, insomma l’area diessina e dintorni che vuole conquistare tutto il partito.I renziani invece scelgono il silenzio. Per tradizione il partitone si divideva con un cattolico messo alla guida del partito cittadino e uno di area diesse per la provincia. Oggi questa ‘divisione’ delle cariche sembra tramontata, ma si creano nuovi fronti interni. E in una stagione in cui non ci sono più certezze – dall’elezione del Presidente della Repubblica alla bocciatura del seggretario provinciale alle primarie – tutto può succedere.

            Trande: «Mi autospendo» E i giovani occupano le sedi


              Il più combattivo contro Renzi e renziani, il più bersaniano dei bersaniani fino ad andare entusiasta a Bettola, alla pompa di benzina del papà del segretario, per sostenere Bersani. Eppure è lui che mette in scena la protesta più forte contro la scelta del candidato verso il Colle con l’autosospensione da ogni carica di partito. Stiamo parlando di Paolo Trande che non è un militante qualunque ma il capogruppo in consiglio. Ebbene proprio lui è stato il più critico in una lettera inviata ai compagni di partito: «Sento la necessità – scrive Trande- come militante e dirigente del partito modenese, di segnalare il mio profondo disagio e la mia delusione per le modalità e il contenuto della scelta sulla presidenza della Repubblica». Per Trande «Pier Luigi Bersani e la dirigenza nazionale del Partito democratico hanno operato una scelta che al sottoscritto è apparsa sbagliata e gravida di pesanti ripercussioni sul partito e, di conseguenza, per il Paese». Se lo dice un bersaniano doc che in ogni spazio – reale o virtuale – ha difeso il segretario, vuol dire che per il partitone non splende il Sol dell’Avvenire ma quello del tramonto di una stagione politica dove non si è riusciti a convincere gli italiani (alle lezioni). Questo a livello nazionale, ma le fratture sono ben presenti anche in città e provincia. Al punto che i giovani stanno occupando le sedi di partito e chi non lo fa solidarizza come quelli di Carpi: «Condividiamo la scelta di molti nostri amici e compagni in Italia che in queste ore stanno occupando le sedi di partito»,

              Per il Colle, il Pd sale sul Titanic I modenesi abbandonano Bersani


                Gli onorevoli non votano Marini, Negro scrive ai vertici

                Pd uguale partito diviso? Peggio. è completamente balcanizzato. Il nome di Franco Marini alla Presidenza alla Repubblica – nonostante fosse gradito ai moderati – ha fatto esplodere tutte le contraddizioni interne. E a Modena la fronda contro la scelta di Pierluigi Bersani è stata massicia: il capogruppo Paolo Trande si è autosospeso dal partito, Paolo Negro il coordinatore e segretario provinciale vicario dopo una riunione con i segretari dei circoli modenesi ha dovuto scrivere ai piani alti del partito perchè «dalla base del Pd emerge un sentimento negativo» e va bene «cercare soluzioni condivise» ma «non a prezzo di scollegarsi dal senso comune del Paese». Gli onorevoli democratici? Tutti hanno votato scheda bianca mentre Matteo Richetti si è schierato per Chiamparino. Il candidato cattolico non ha preso il voto dei due cattolici modenesi Edoardo Patriarca e il già citato Richetti. Paradosso sottolineato dal coordinatore regionale del Pdl Enrico Aimi: «Il rischio vero, ora, è quello di un’altro cortocircuito politico che può essere disinnescato solo se il centrosinistra saprà anteporre con senso di responsabilità l’interesse della Nazione ai giochi di Palazzo». Pure il modenese e segretario regionale Stefano Bonaccini ha imbracciato le armi con un sintetico: «fermatevi» su twitter. Un’altra modenese di peso: Palma Costi, presidente del consiglio regionale, ha votato scheda bianca, è un grande elettore, nella prima votazione romana. Se si fa un salto su Facebook è tutto un appello alla segreteria nazionale. Caterina Liotti (presidente del consgilio comunale) «Marini No!! Non mi rappresenta..»; Giulia Morini: «Occupiamo le bacheche dei parlamentari, inondiamoli di email, telefoniamo, mandiamo sms. Riprendiamoci il nostro Partito». A Carpi Simone Tosi, assessore comunale, nel suo blog scrive: A casa, tutti a casa. Il gruppo dirigente ha dimostrato la sua assoluta distanza dalla base..». Poi ci sono i riflessivi come Giuseppe Boschini: «Il Pd è sempre più rotto, Bersani sempre più consunto, l’accordo col Pdl chiuso, quello con Grillo rigettato a priori… In ogni caso, si salvi chi può». Roba da Titanic. E Federica di Padova (renziana e segretaria cittadina dei giovani) mostra realismo: «Adesso abbiamo un problema grosso come una casa». nGian Basilio Nieddu

                Gli alpini in soccorso sfalciano l’erba


                  Gli alpini all’opera per sistemare il parco di San Michele è forse l’immagine più riconciliante di questi giorni. Basta un sorriso per mettere da parte per un attimo i problemi della pubblica amministrazione. Se le casse piangono solo loro ad andare in soccorso di Comune ed Sgp. A titolo gratuito gli alpini hanno sfalciato, con l’autorizzazione dell’amministrazione, l’erba e gli arbusti cresciuti al parco di San Michele dei Mucchietti. Un lavoro iniziato alle due del pomeriggio e durato fino a sera che ha compreso l’intera area pubblica adibita a verde e a giochi per bambini, ormai invasa dall’erba che a causa delle abbondanti precipitazioni delle scorse settimane, e delle giornate di sole che ne sono seguite, è cresciuta di più di 20 centimetri in pochi giorni. «Non ci sono parole per ringraziare a nome di tutta la città il gruppo di alpini di Sassuolo per questo nuovo straordinario contributo» ha affermato il vicesindaco Menani. Ancora una volta, gli alpini hanno dimostrato concretamente impegno e amore per la comunità.

                  LA PARTITA DELLA MAGGIORANZA


                    L’intervento del primo cittadino

                    Bilancio, la giunta corre ai ripari


                      Consuntivo a rischio, il sindaco tenta di mediare: «Sgp scorporata soltanto per analizzarla meglio»

                      SASSUOLO – Se il consuntivo fosse in schedina Caselli non andrebbe oltre l’1-X, lo afferma lo stesso sindaco, il quale si dice comunque fiducioso di poter ricucire lo strappo all’interno della maggioranza. Il voto del 30 aprile si avvicina e Caselli tenta calmare le acque inquiete della coalizione. Due le sue mosse: scorporare il consuntivo del Comune da quello di Sgp e annunciare una bozza di preventivo 2013 che sarà presto esaminata dalla task force interna alla maggioranza. Sindaco, la giunta è a rischio? «La giunta è sempre a rischio quando un voto è subordinato alla legge. Anche se, al di la della sovraesposizione mediatica che abbiamo, alla fine sono 4 anni che la giunta regge anche se viene data in bilico. Ad ogni modo quella sul consuntivo è una votazione importante che comporta dei rischi». Parlerà con Benedetti? «Ci parlerò come ho parlato anche con altri consiglieri. A livello personale non c’è nessun problema, poi vedremo». Lui però ha usato espressioni forti dicendo di aver perso la fiducia in lei perché non ha fornito quei dati di Sgp che chiedeva. «Quei dati che chiedeva non li fornivano nemmeno a me, bisogna considerare che abbiamo avuto l’inserimento del nuovo dirigente contabile e l’avvicendamento alla guida di Sgp dove adesso c’è un amministratore, che è un commercialista. Un tecnico è la persona migliore per fornire quei dati, ma lui c’è solo da un mese, quindi ha avuto bisogno di tempo. Ricordo però che la delibera su Sgp sarà scorporata affinché ci possa essere tutto il tempo per analizzare i dati. Nel prossimo Consiglio si voterà sul bilancio del Comune che, ricordo, ha chiuso con un utile di 1,5 milioni di euro. Su quei conti non ci sono problemi, tant’è che nemmeno il Pd ha sollevato delle obiezioni». Secondo il consigliere Benedetti, che è anche il presidente della commissione Bilancio, il consuntivo del Comune non andrebbe separato da quello di Sgp. «Se il problema è Sgp, allora lo si deve affrontare separatamente dal consuntivo comunale. La delibera è stata scorporata per meglio tutelare i consiglieri. Nessuno vuole portare il bilancio di Sgp senza prima averlo approfondito con la maggioranza. Inoltre il consuntivo di Sgp può andare in proroga perché c’è stato il cambio dell’amministratore». Quindi quando verrà discusso in aula? «Ho intenzione di portarlo in Consiglio quando la maggioranza sarà convinta dei conti. Ne dovranno avere la nausea a forza di leggerli e rileggerli. In fondo non è che tenendo separato i due bilanci non si possano fare dei confronti. Ma solo così possiamo fornire tutti gli strumenti che chiedono». Resta però il problema politico interno alla maggioranza e al Pdl. «Lo strappo si riuscirà a ricucire con il dialogo e l’ascolto reciproco. Tutti hanno le proprie responsabilità, e bene o male almeno una volta tutti o quasi hanno espresso alcune perplessità, questo significa essere persone libere. E’ la prova che i consiglieri di maggioranza hanno il cervello funzionante, non come nelle passate amministrazioni». Incontrerà anche i consiglieri di Braida Santomauro e Battani? «Sì, anche loro. Dal punto di vista politico ci sono tensioni, ma dal punto di vista umano non ci sono problemi: con loro c’è un rapporto di amicizia». Torniamo a Sgp, com’è possibile che la perdita d’esercizio sia schizzata da un milione in ottobre a 3,7 milioni a dicembre? «I bilanci delle società risultano diversamente in base a chi li fa. In questo caso abbiamo il dottor Cavallini, che evidentemente ha la mano diversa rispetto a chi lo ha preceduto». La differenza però è di quasi 3 milioni. «Dobbiamo anche considerare la fine dei lavori per le nuove piscine e il completamento del recupero di villa Vistarino. Ciò nonostante, nel 2012 Sgp ha risparmiato un sacco di soldi perché sulle grandi opere è intervenuto il Comune». A che punto siamo con il bilancio preventivo? «Abbiamo già pronta una bozza, ma aspettiamo a presentarla dopo il voto sul consuntivo. Le incertezze sono tante: ogni Comune in Italia ha problemi sul preventivo. Ci sono tagli e sempre meno soldi, ma allo stesso tempo vanno garantiti i servizi». Aumenteranno le tasse? «Lo escludo, ma è prematuro parlarne. Le aliquote Imu dell’anno scorso sono un punto di partenza, ma se riusciamo le abbasseremo». Le alienazioni andranno avanti? «Certo, ma non baseremo il bilancio sulle alienazioni come abbiamo fatto l’anno scorso». Che fine ha fatto la task force sul bilancio? «L’ultima volta che ci siamo trovati con la ‘task force’, nessuno aveva guardato il materiale che avevamo fornito. Daremo loro la bozza dopo il preventivo e ne parleremo. Di sicuro non porterò in Consiglio il preventivo 2013 fino a quando non ci sarà stato un confronto con ogni singolo consigliere». Passerà il consuntivo 2012? «Fosse una schedina metterei 1-X». nPier Paolo Pedriali

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