Si dormiranno 60 minuti in meno. Questa notte torna, puntuale, l’ora legale: le lancette dei nostri orologi dovranno essere spostate un’ora avanti. Negli ultimi anni tanto si è discusso sul cambio d’ora e sul passaggio da quella solare, che verrà ripristinata il 23 ottobre 2022, a quella legale. L’anno scorso, infatti, si pensava che potesse essere l’ultimo anno di cambio d’ora, ma alla fine non è stato abolito. In Europa la situazione è contrastante: i paesi del nord, che beneficiano meno della luce solare, hanno chiesto da tempo di modificare le disposizioni europee. Prima ci fu un referendum internazionale on line e l’84% dei cittadini europei si disse favorevole a porre fine al cambio di orario. Nel 2018, quindi, è arrivata la risoluzione legislativa che sosteneva la proposta avanzata dalla Commissione di porre fine all’ora legale. Alcuni Paesi dell’UE, però, tra cui Italia e Spagna, si sono opposti. A giugno 2019 l’allora presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, depositò a Bruxelles un position paper: una richiesta formale di mantenere l’ora legale, alla quale era allegato un documento in cui Terna quantificava il risparmio per il Paese. Quest’anno, secondo la stima fatta dalla società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, nei sette mesi di ora legale l’Italia risparmierà oltre 190 milioni di euro e avrà un minor consumo di energia elettrica. Ma il 2022 potrebbe davvero essere l’ultimo anno di cambio d’ora se l’Unione europea emanasse una direttiva che, come quella che nel 1996 ne uniformò l’adozione, uniformasse l’orario unico in tutta Europa.