Durante le indagini preliminari e al termine della perizia psichiatrica era stato dichiarato incapace di intendere e di volere Grazio Lancellotti, il pensionato 71enne che nella notte fra il 17 e il 18 novembre dello scorso anno uccise a coltellate la moglie Anna Berardi, 67 anni, nella loro abitazione in via Fucina nella zona di Salto di Montese, e successivamente tentò il suicidio. L’uomo è stato rinviato a giudizio per l’omicidio della consorte e verrà giudicato davanti alla corte d’Assise il 22 settembre. A gennaio il pensionato venne scarcerato ma la perizia certificò anche la sua pericolosità sociale e, dunque il rischio di recidiva per questo fu applicata la misura dell’obbligo di dimora a Villa Igea, dove il 71enne si trova attualmente. Essendo imputato con l’accusa di omicidio, aggravato dal fatto che la vittima fosse la moglie, il pensionato non ha potuto beneficiare del rito abbreviato per questo motivo si deciso per il rinvio a giudizio e la corte d’assise il prossimo autunno. Lancellotti era conosciuto in paese perché era impegnato nel mondo del volontariato e per anni aveva lavorato come autista di corriere, prima di andare in pensione. Prima di compiere il terribile gesto qualcosa era cambiato e la coppia aveva cominciato ad uscire sempre meno. Lanziano, che ha confessato il delitto, assisteva la moglie affetta da un malessere. In seguito anche lui è stato colpito da un disagio mentaleper il quale sembra gli fosse stata somministrata una cura farmacologica.