I genitori e i fratelli di Laila sono stati accolti come parti civili nell’udienza preliminare del processo per la sua morte. Era il 3 agosto del 2021 quando Laila mentre stava lavorando nell’azienda di packaging ‘Bombonette’ di Camposanto rimase schiacciata da una fustellatrice. Oggi in Tribunale a Modena si è aperto il processo con l’udienza preliminare dove il Gup ha accolto le richieste di costituzione a parte civile. Gli imputati sono il fondatore dell’azienda Fiano Setti di 86 anni e il nipote di 31 anni Jacopo Setti. Per i due a conclusione delle indagini preliminari, il Pubblico Ministero ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ipotesi di reato di omicidio colposo con l’aggravante di essere stato commesso con la violazione delle norme antinfortunistiche e anche per la Bombonette srl in quanto soggetto giuridico. Ai due imprenditori il Sostituto procuratore ha contestato di non aver considerato il rischio di contatto dei lavoratori con gli organi in movimento durante l’uso delle fustellatrici; di aver fatto installare nel macchinario, al posto della prevista protezione statica fissa, dei “pareggiatori” regolabili manualmente, consentendone così l’avvio anche in presenza di un operatore al suo interno e di non aver fatto seguire alla dipendente il corso di formazione di legge non addestrandola dunque all’utilizzo di quella macchina così pericolosa. Ora per consentire ai legali degli imputati di esaminare gli atti di costituzione dei familiari e le relative istanze, il giudice ha concesso un rinvio di alcuni mesi, aggiornando l’udienza preliminare al 13 ottobre 2022: in quella sede il nuovo Pubblico Ministero assegnatario del fascicolo formulerà le sue richieste di condanna.