La classifica del global warming colloca Modena e Ferrara tra le aree in cui la temperatura è cresciuta di 1,2 gradi e le inserisce nella top ten nazionale, per la precisione al quinto posto dopo altre aree del centro-nord, e in 71esima posizione tra i 558 territori nei quali è stata divisa l’Europa per ragioni di uniformità delle serie storiche delle misurazioni. L’aumento di temperatura nel periodo 2000-2017 è stato di +1,2º rispetto alla media del secolo scorso, in pericoloso avvicinamento alla soglia di +1,5º stabilita dagli accordi di Parigi. L’intera batteria di dati disponibili conferma l’allarme sul riscaldamento territoriale. Solo Piacenza, tra le aree territoriali nelle quali è stata divisa l’Emilia Romagna, mostra un trend superiore a quello ferrarese e modenese: +1,3º, che vale il quarto posto nazionale (la classifica è guidata da Pavia con +1,3%) e la 48º a livello europeo. Su livelli simili ci sono le aree di Bologna, Ravenna e Parma, solo un po’ più fresca Rimini. Il cambiamento è evidente anche nel fatto che la temperatura media sia passata da 12,7º tra il 1900 e il 2000 a 14º nel nuovo secolo. Gli anni più caldi sono stati nell’ordine 2014, 2015, 2007, 2009 e 2003: come si può notare, la tendenza sembra rafforzarsi nel tempo. I giorni molto caldi, con temperature superiori a 28º nella media delle 24 ore, sono saliti da 0,29 all’anno del secolo scorso ai 4,2 nel periodo 2000-2017. Di converso, il numero delle giornate gelide, con temperature al di sotto dei -1º per l’intero arco delle 24 ore, è sceso da 8, a 3,7, con il passaggio nel nuovo secolo.