Parte in Emilia-Romagna la definizione del Piano per le opere da mettere in atto per il contrasto alla siccità. Oggi si è svolta la prima riunione della Cabina di regia in Regione presieduta dall’assessore regionale alla Protezione Civile e all’Ambiente Irene Priolo per condividere gli interventi più urgenti da inserire nelle richieste da sottoporre al Dipartimento nazionale di Protezione civile, con tutte le misure di assistenza alla popolazione e le opere necessarie per ripristinare la funzionalità dei servizi pubblici e delle reti. Dopo la dichiarazione di stato di emergenza nazionale sulla crisi idrica e l’assegnazione di circa 11 milioni di euro all’Emilia-Romagna, la Regione ha proseguito il lavoro in raccordo con i soggetti attuatori e il territorio, dopo aver svolto nei giorni scorsi una ricognizione congiunta delle proposte di intervento più urgenti, formulate anche dai gestori del servizio idrico, dai Comuni e dai Consorzi di Bonifica. Le portate fluviali sono ai minimi storici ma i livelli delle falde per l’approvvigionamento potabile non creano particolare allarme. “Siamo in attesa di un’ordinanza del capo della Protezione civile, sulla base della quale si concorderanno elementi e tipologie degli interventi urgenti” ha dichiarato l’assessore Priolo a margine della cabina di regia. Dopo l’ordinanza del capo Dipartimento della Protezione Civile che definirà le regole, si procederà all’elaborazione della proposta di Piano che dovrà poi essere approvato dal Dipartimento nazionale di Protezione civile. L’attenzione sarà posta sugli acquedotti e su interventi per ottimizzare le captazioni da sorgenti o pozzi che attingono in falda e che sono dislocati in vari territori.