Se non sono i tempi ad essere infiniti, sono i chilometri che separano il cittadino dalla visita specialistica desiderata. Il problema delle liste d’attesa a Modena è un punto dolente della sanità pubblica che spinge sempre di più i cittadini a rivolgersi ai privati, nonostante i prezzi, pur di essere ricevuti prima o in luoghi facilmente raggiungibili. Sì perché in taluni casi l’attesa, come ad esempio quella delle visite dermatologiche, non è troppo lunga: un posto è disponibile anche a novembre, a patto che si riesca a raggiungere facilmente Montefiorino o la Bassa. Peggio va per esami come quelli di urologia, oculistica o l’ecografia all’addome, dove i primi posti disponibili arrivano a essere fissabili per il maggio dell’anno prossimo. Tempi che inducono tante persone a rivolgersi ai privati o, in caso di carenza di disponibilità economica, a rinunciare addirittura a curarsi. Secondo quanto dichiarato dalla Regione, a incidere sulle liste d’attesa di tutto il territorio c’è un sostanziale aumento di richieste di prestazioni, ma anche una decisa carenza di personale. L’Ausl modenese ha individuato una carenza di 51 specialisti nella nostra provincia.