La prima ministra di colore della storia della Repubblica ora fa il medico di base in un quartiere di periferia di Padova rimasto scoperto dal servizio. L’Usl 6 ha assegnato un anno di contratto a Cècile Kyenge, 57 anni, cittadina italiana di origine congolese, ministra dell’Integrazione dal 2013 al 2014 con il governo Letta e poi europarlamentare dal 2014 al 2019. Terminata l’esperienza politico-amministrativa, resta la laurea in medicina e la vocazione ad aiutare il prossimo. Ma la sua nomina non è stata accolta di buon grado da tutti, anzi c’è qualcuno che ne chiede conto. “Niente di personale ma farò una richiesta di accesso agli atti”, annuncia Domenico Crisarà, segretario della Federazione dei medici di medicina generale. “La dottoressa Cècile Kyenge è un’oculista, non un medico di base: non ha fatto il tirocinio dei medici di famiglia”.  Il mio obiettivo è sempre quello di essere al servizio del prossimo, del cittadino, dentro o fuori dalle istituzioni”, ha detto al Mattino di Padova l’ex ministra, durante il suo primo giorno di lavoro in ambulatorio. Ma il referente dei medici di base continua a puntare il dito sulla procedura: “Un neurochirurgo o un oculista non sono medici di famiglia. Cosa succederà altrimenti quando mancheranno gli anestesisti o i cardiologi? Chiameranno noi medici di base in sala operatoria? La dottoressa Kyenge farà benissimo, non è lei in discussione, quanto il metodo dell’Usl che mette chiunque in qualunque luogo”.