Boakye non gioca dal 13 gennaio, ma sembra pronto

Un comandante per essere tale ha bisogno di essere seguito da un esercito, da soldati capaci di mettere in pratica i suoi ordini. Se questo avviene si vince ogni tipo di battaglia: politica, ideologica, verbale, fisica e sportiva. Il Sassuolo ha un grande capo esercito, Eusebio Di Francesco, uno capace di sfruttare al meglio le sue truppe, e la sagacia del timoniere neroverde comincia ad attrarre pure i grandi club e trattenere il pescarese a fine stagione non sarà affatto facile. Certo, se i ceramici salissero in Serie A, ci sarebbero pochissimi dubbi sulla continuazione di un rapporto che fin qui ha dato grandi soddisfazioni a tutti. Sono le scelte che fanno grande un capitano, e quelle del ‘Difra’ lasciano pochi dubbi, sono sempre state azzeccate, c’è stato qualche incidente di percorso, ma nulla di trascendentale, c’è il +4 sul Livorno e gli 8 punti di vantaggio sul Verona, a testimonianza di come il trainer pescarese stia facendo grandi cose insieme alle sue truppe. Nelle ultime settimane il Sassuolo ha dovuto, e dovrà fare a meno, di Leonardo Pavoletti, squalificato dal Tna del Coni, l’assenza più pesante è quella del papa nero Richmond Boakye, il ghanese si appresta a rientrare, e l’interrogativo di questa settimana è chiaro: giocherà titolare? E’ lontano dalla squadra dal 30 dicembre – e l’ultima gara l’ha giocata il 13 gennaio, l’amichevole Ghana-Tunisia – e sabato con lo Spezia avrà pochi allenamenti con i compagni, ma quando possiedi la classe di ‘Rich’ essere in campo diventa una priorità per il trainer che può contare sui tuoi servigi. Le chance che Boakye giochi da titolare sono abbastanza elevate, conosce benissimo i meccanismi del gruppo di cui fa parte, ma soprattutto, nonostante il periodo di lontananza, è pur sempre il miglior marcatore dell’attuale capolista della Serie B. Non c’è la certezza che parta dal primo minuto, ma uno come lui è meglio averlo al centro dell’attacco che in panchina a vedere gli altri giocare. Se giocherà, i suoi compagni di reparto saranno Berardi e Catellani, un attacco ampiamente rodato che offre imprevedibilità, pericolosità offensiva e velocità d’esecuzione. I tre si intendono a meraviglia e più di una volta hanno fatto ammattire i dirimpettai sul terreno di gioco. Nel caso in cui Di Francesco dovesse optare per la panchina del papa nero, in campo ci sarà lo stesso tridente che ha cominciato la partita di Vercelli composto da Catellani, Troianiello e Missiroli avanzato dal centrocampo alla zona offensiva. A questo punto Boakye verrebbe usato come arma tattica insieme a Berardi, due rincalzi di lusso, ma entrambi accumunati dal destino bianconero. Il cartellino del ‘Boa’ è a metà fra Genoa e Juve, Berardi alla Juve passerà a giugno, in comproprietà e con un contratto fino al 2018. Fra qualche anno i due gioiellini neroverdi formeranno la B2 a tinte bianconere, e a Torino si sono assicurati un lungo futuro grazie a questi due talenti a 20 carati. nGilberto Anceschi