MONTREAL. La Formula 1 ritrova un volto più umano e la Ferrari rivede la luce rialzando la testa in Canada sul circuito dedicato a Gilles Villeneuve la grande leggenda di Maranello. Il vincitore è sempre lui, il cannibale Max Verstappen ormai avviato a vincere il terzo titolo mondiale consecutivo. SuperMax e la Red Bull erano a caccia di record: con la vittoria di ieri l’olandese volante, sesto successo in stagione,  agguanta Ayrton Senna come numero di vittorie consecutive (41), la casa anglo-austriaca festeggia invece i cento successi della sua giovane storia. E sul podio di Montreal ci sono undici titoli mondiali: i due a testa di Verstappen e Alonso, splendido secondo, e i sette di Lewis Hamilton che col terzo posto rilancia la Mercedes. E subito dopo ecco la Ferrari, quarta con Leclerc e quinta con Sainz che partivano rispettivamente dal decimo e dall’undicesimo posto. Un risultato che riporta un po’ di luce nella scuderia di Maranello dopo una sessione di qualifiche da incubo. Finalmente azzeccata anche la strategia del muretto Ferrari con la decisione, in regime di Safety Car, di non fermarsi a cambiare le gomme alle due monoposto, mantenendo le intermedie sia sulla monoposto di Leclerc che su quella di Sainz. Decisione che ha permesso ai due ferrarista di portarsi a ridosso dei primi tre, posizione mantenuta anche dopo il più stop effettuato al 39° dei settanta giri previsti dalla corsa a conferma dei sensibili progressi apportati nell’aerodinamica e nella struttura della SF23 che ha viaggiato spesso sui tempi di Alonso ed Hamilton in una corsa dominata dalla Red Bull di Max, ma con  distacchi sugli avversari meno pesanti rispetto alle precedenti gare della stagione. Alonso a poco più di 9 secondi, Hamilton a 12, le due Rosse a 16 e 19 secondi rispetto al fenomeno olandese.

Semafori verdi: Max scatta dalla pole e mantiene il primo posto mentre Hamilton sorprende Alonso partito in prima fila per la penalizzazione di Hulkenberg. Il trio di testa allunga, Leclerc guadagna una posizione, ma la corsa delle due Ferrari svolta al 13° giro quando entra la Safety Car per un incidente di Russell che va a sbattere. Tutti a cambiare le gomme medie, tranne la Ferrari che lascia in pista Leclerc e Sainz lanciandoli alle spalle di Verstappen, Alonso, che si riprenderà poi  la seconda posizione, ed Hamilton. E’ la scelta azzeccata e mentre lo spagnolo prova a mantenere il contatto con Verstappen scivolando progressivamente a oltre nove secondi, Hamilton si lancia a caccia del secondo posto tallonato da un Leclerc che prova anche a ridurre il distacco di Lewis portandosi a una manciata di secondi. Sainz sta a ridosso del compagno, ma non lo attacca. Finisce così, la Ferrari non è ancora guarita, ma almeno può rialzare la testa.

Ordine d’arrivo: 1 Verstappen (Red Bull),  2 Alonso (Aston Martin), 3 Hamilton (Mercedes), 4 Leclerc (Ferrari), 5 Sainz (Ferrari), 6 Perez (Red Bull), 7 Albon (Williams), 8 Ocon (Alpine), 9 Stroll (Aston Martin), 10 Bottas (Alfa Romeo).

Mondiale Piloti: Verstappen 195, Perez 126, Alonso 117, Hamilton 102, Sainz 68, Russel  65, Leclerc 37

Mondiale Costruttori: Red Bull 321, Mercedes 167, Aston Martin 154, Ferrari, 122, Alpine 44.

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