Se da un lato rallenta l’incremento di nuovi casi rispetto alla precedente settimana, nell’arco di tempo tra il 28 luglio e il 3 agosto si nota un deciso aumento dei ricoverati nei reparti covid e delle terapie intensive, seppur in quasi tutta Italia, l’occupazione dei posti letto resti sotto la soglia critica fissata rispettivamente al 15% e al 10%. È quanto evidenzia il consueto monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE. In Emilia-Romagna gli intubati nelle terapie intensive sono al 3%, mentre risultano al 4% i degenti ospedalizzati in area medica. Ciò che è aumentata nella nostra regione è l’incidenza dei nuovi casi, che nell’ultima settimana di monitoraggio è risultata essere di 185 ogni 100mila abitanti, con una variazione del +20,5% rispetto alla settimana precedente. “I nuovi casi settimanali – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – continuano a salire, seppur a un ritmo meno sostenuto rispetto alla settimana precedente, ma rimangono indubbiamente sottostimati dall’insufficiente attività di testing e dalla mancata ripresa del tracciamento dei contatti”. A preoccupare la Fondazione è il capitolo somministrazioni anti covid: la campagna vaccinale, ormai dipendente dai vaccini a mRNA, può contare su un numero di dosi insufficiente per mantenere il ritmo. “Di fatto – precisa Cartabellotta – il numero di somministrazioni giornaliere non riesce a decollare sia per la limitata disponibilità di vaccini a mRNA, sia perché non vengono più utilizzati quelli a vettore adenovirale per le prime dosi”.