La Fase 2 si avvicina e con essa stanno sorgendo nuovi problemi. Uno di questi riguarda il trasporto pubblico: come riorganizzarlo per rispettare tutte le misure di sicurezza necessarie ad evitare il contagio da Covid-19? Il problema principale è relativo al mantenimento del distanziamento sociale che sugli autobus diventa difficile far rispettare. FIAB Modena ha proposto di dare più spazio alla bicicletta. Il mezzo a due ruote garantisce da una parte una continua riduzione dell’inquinamento, dall’altro una sorta di “isolamento” dagli altri. Oltre al social distancing, sono altri 5 i punti cardini che spingerebbero per una fase 2 all’insegna della bicicletta: strutture attuabili in tempi rapidi, interventi realizzabili senza costosi interventi, costi ridotti, soluzioni già adottate in altre città italiane e comunque reversibili se non efficaci. Gli itinerari scelti da FIAB per tentare una svolta più green sono quelli che connettono le principali zone residenziali, ossia il Cavalcavia Mazzoni, l’ampia sezione stradale di via Morane, dalla nuova Estense a via Carlo Sigonio, assi di Via Buon Pastore e di Via Luosi, Via Emilia Ovest nel tratto da largo Aldo Moro a via Emilio Po e il collegamento tra via Ciro Menotti e corso Canalgrande. La Federazione Italiana Ambiene e Bicicletta di Modena ha già inviato le proposte al Sindaco e all’assessora Filippi, per una fase 2 caratterizzata da una mobilità differente.