Comincerà lunedì 9 maggio la procedura di vendita all’asta dei beni del defunto Carpi Fc 1909, il club biancorosso cancellato dal mondo del calcio la scorsa estate dopo la mancata iscrizione al campionato di Lega Pro. A gennaio la maggioranza dei soci aveva adito a sorpresa alla procedura del fallimento in proprio: una decisione presa dai soci carpigiani Matteo Mantovani e Marcello Fantuzzi della Ncs e dalla Campoleone Holding, che insieme vantavano il 51% delle quote, contro cui invece avevano votato gli altri soci Federico Marcellusi, Vft e Simone Morelli, che avrebbero preferito la strada della liquidazione volontaria. Prima di portare i libri in tribunale, però, Marcellusi, Fantuzzi e Campoleone hanno ceduto le loro quote a due soggetti estranei al Carpi: Giancarlo Lollini, nuovo amministratore unico bolognese che abita nelle Marche a cui è andato il 31% di Ncs, e Cristiano Raffa, veneto residente in Toscana che ha preso il 20% di Campoleone. E’ invece uscito di scena del tutto senza lasciare traccia il “regista” dei ricorsi estivi Alessandro Forlenza, ex vice presidente che non aveva quote, ma solo dei pre contratti di acquisizione, e quindi non sarà interessato dagli effetti del fallimento. La procedura presso il Tribunale di Modena sarà gestita dal giudice dottoressa Camilla Ovi e dal curatore dottor Angelo Zanetti. Per motivi tecnici e per il subentro di molti creditori la procedura è stata suddivisa in due parti: dal 9 al 19 maggio saranno messi all’asta i tre furgoni del settore giovanile, per un valore di poco meno di 20mila euro, poi in un secondo momento toccherà anche ai crediti vantati in Figc, per una cifra attorno ai 700mila euro fra minutaggio giovani e cessioni con pagamento biennale.