Di riaprire le scuole se ne parla solo dopo l’Epifania: lo stop alle richieste di chi voleva la didattica in presenza per medie e superiori già da dicembre – ministro Lucia Azzolina in primis – è arrivato dai presidenti di numerose Regioni, che chiedono prudenza. Una prudenza recepita dal Governo, che sembra andare verso la riapertura il 7 di gennaio. Di parere diverso è il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che aveva invece auspicato un ritorno sui banchi a dicembre. Ad ogni modo, con novembre agli sgoccioli, i territori hanno poco più di un mese per riorganizzare la didattica in presenza facendo i conti con i trasporti al 50% e non più all’80. La stessa Provincia di Modena sta lavorando in questi giorni insieme al Provveditorato agli Studi, Amo e Seta. Tre gli scenari elencati dal presidente Gian Domenico Tomei; primo: un ritorno alla capienza all’80% e quindi una ripresa della didattica così come è avvenuto a settembre; secondo: un uso massiccio della didattica a distanza per alleggerire i trasporti; terzo: uno scaglionamento degli orari delle lezioni che prevedano anche turni al pomeriggio. Quest’ultimo scenario è quello che il presidente Bonaccini afferma essere il più probabile al fine di evitare gli assembramenti sui mezzi ma allo stesso tempo permettere agli studenti di vivere la scuola in presenza. Oltre al fronte scuola, il Governo che si ritroverà oggi sarà impegnato anche per quanto riguarda le misure di Natale: da quanto si apprende, si va verso il divieto di spostamenti tra regioni, anche in fascia gialla, con poche ulteriori deroghe in casi di necessità come andare dai genitori anziani o da un nonno rimasto solo, sempre con autocertificazione.