L’inizio di 2021 del Carpi è ancora un punto interrogativo. La società biancorossa ha cominciato da ieri la fase-due del protocollo previsto dopo il focolaio di Covid che ha colpito ben 38 membri del gruppo squadra alla vigilia della gara di Matelica del 19 dicembre scorso e che ha portato al rinvio anche del match con la Feralpi Salò. Fra ieri e oggi l’Ausl di Modena, sotto la cui gestione sono passati gli atleti positivi, ha cominciato le convocazioni per i primi tamponi di controllo, dal cui esito – atteso però non prima di 48 ore – dipenderà anche l’eventuale ripresa degli allenamenti. Un iter ancora lungo, visto che il protocollo della Figc prevede che dopo il Covid si debba ripetere la visita medica per idoneità sportiva svolta prima dell’inizio della stagione, accompagnata da una serie di esami volti a valutare la piena guarigione dell’infezione. La buona notizia è che tutti i 38 contagiati, a parte un po’ di febbre in qualcuno, non hanno presentato ulteriori sintomi. In ogni caso la gara di domenica 10 gennaio a Padova al momento è a forte rischio di ulteriore rinvio. Se infatti il Carpi il 5 gennaio non avrà almeno 13 giocatori disponibili, la gara sarà bloccata d’ufficio, senza bisogno di utilizzare il gettone di rinvio che la società ha ancora disponibile. Uno scenario che renderebbe l’inizio del 2021 molto complicato per la squadra di Pochesci che con una preparazione fisica tutta da riattivare dovrebbe giocare ogni 3 giorni, con 12 gare dal 17 gennaio al 28 febbraio fra turni regolari, i due infrasettimanali di febbraio e gli eventuali 3 recuperi.