Nel video l’intervista a:
– Luca Fontana, Coach e gestore Mutina Crossfit
– Gaia Lapini, Amministratore Delegato Bibendum Group Srl

Lo aveva urlato la piazza che si è riempita lo scorso sabato. Lo hanno ribadito oggi, mestamente, altri modenesi in ginocchio dopo un anno di pandemia: i sostegni ricevuti fino ad ora non sono sufficienti e il nuovo decreto Ristori del Governo Draghi, invece di segnare una svolta, distribuirà aiuti ancora più esigui di quelli di Conte. Le attività più colpite dai decreti speravano in qualcosa di più. Gli scorsi ristori erano estremamente sottodimensionati rispetto alle perdite effettive delle attività, i più recenti, dicono i titolari di numerose imprese, sia grandi che piccole, non bastano nemmeno per riuscire a stare a galla. D’altra parte, le percentuali delle perdite sono pesantissime. In proporzione, i ristori non sono che briciole. Per comprendere i motivi di tanto scontento, bastano alcuni esempi. Un piccolo bar con un unico proprietario, stimando una perdita del fatturato del 50%, recepirà secondo l’ultimo sostegno appena 2.500 euro, il 5% della perdita annuale. Un’azienda poco più estesa con un fatturato a picco del 55% può sperare in un ristoro pari a poco più dell’1% di ciò che ha perso. E meglio non va per le realtà più grandi, alcune delle quali sono arrivate a perdite molto maggiori.