Il giorno dopo del Vaccine day in Italia ci si interroga sul numero di dosi ricevute da parte di Pfizer-BioNtech. Il numero di 9.750 era quello stabilito dalla Ue per ogni singolo Stato, Italia compresa, per questa prima consegna. Tanti ne hanno ricevuti ad esempio Spagna, Bulgaria, Croazia, Ungheria, Slovenia. Ma ha fatto discutere il fatto che la Germania abbia ottenuto invece 151.125 flaconcini, ovvero 9.750 per ciascuno dei suoi 16 Stati regionali. Una polemica cui fa contraltare l’annuncio da parte del gruppo farmaceutico britannico AstraZeneca, che per bocca del Ceo Pascal Soriot ha assicurato di aver ottenuto un’efficacia del 95% per il proprio vaccino, a cui ha lavorato insieme all’università di Oxford e all’Irbm di Pomezia. Secondo la stampa britannica il “via libera” delle autorità del Regno Unito è ormai solo questione di giorni. Il vaccino Oxford/AstraZeneca è atteso con impazienza perché è relativamente economico (4 dollari a dose) e può essere conservato in congelatori convenzionali e non a -70 gradi come quello di Pfizer/BioNTech. Sul vaccino AstraZeneca, per il quale anche Modena è stato scelto come centro di sperimentazione, c’è grande attesa in Italia. Il nostro paese ne ha ordinato il quantitativo maggiore, oltre 40 milioni di dosi. Dopo i risultati molto promettenti della prima pubblicazione dei dati a luglio, l’azienda anglo svedese aveva avuto una battuta d’arresto per il dosaggio utilizzato nella sperimentazione, ma ora il via libera anche dell’Ema è vicino. Il resto delle dosi per l’Italia sono di Janssen, la cui valutazione da parte di Ema è appena cominciata, Sanofi-GSK, pronta non prima di fine 2021 e Curevac che sta completando l’ultima fase.