Nel video l’intervista a Giovanni Savorani, Presidente Confindustria Ceramica

Una ripresa prosperosa messa a serio rischio da un aumento esponenziale dei costi dell’energia. Questa la sintesi presentata oggi da Confindustria Ceramica, che ha illustrato l’andamento economico del 2021. Sarebbe stato un anno completamente d’oro, secondo quanto emerge dai numeri relativi alla crescita: le vendite totali superano quelle pre-pandemia, arrivando a 458 milioni di metri quadrati, corrispondenti a un +12% rispetto al 2019. Per la prima volta dopo anni, la ceramica, settore trainato all’export, ha visto crescere anche la domanda del mercato interno, con un forte +9%. Ma se questi numeri possono fare pensare a una rinascita, la felice crescita post-lock down si scontra con il problema dei costi dell’energia, emerso negli ultimi mesi di quest’anno. L’aumento del 400% del prezzo del gas naturale rende pressoché insostenibile l’attività economica, incalza Confindustria Ceramica. La produzione non potrà fare altro che fermarsi, se a livello nazionale non verranno messi in campo azioni incisive per calmierare i prezzi. Ma non solo: anche la difficoltà nel reperire le materie prime necessarie oscura le prospettive di crescita nell’anno che sta per arrivare.