Nel video l’intervista a Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia-Romagna

Sono passati 30 anni da quel 1992, quando con il decreto del Presidente della Repubblica, il 27 marzo veniva istituito il servizio di emergenza 118. In realtà già due anni prima, a Bologna come a Udine, in occasione dei mondiali di calcio, venne sperimentato il 118 come numero unico e gratuito di chiamata per le emergenze sanitarie. 30 anni di vite salvate, di un servizio nato in Emilia-Romagna e che oggi coinvolge oltre 3.200 professionisti della sanità regionale, 500 autisti soccorritori e quasi 21mila volontari: una squadra che, solo nel 2021, ha permesso di effettuare da Piacenza a Rimini quasi 475mila interventi e di soccorrere 490mila pazienti. La flotta mezzi comprende un centinaio di veicoli, di cui 270 tra ambulanze e auto mediche e infermieristiche pronte a partire con l’equipaggio a bordo 24 ore su 24, e 4 elicotteri, uno dei quali con tecnologia NGV per consentire il volo notturno. A tutto il personale emiliano-romagnolo del 118 è andato il grazie del presidente Stefano Bonaccini, che ha ricordato come il servizio sia stato imprescindibile in questi due annidi pandemia, omaggiando anche coloro che sul lavoro hanno perso la vita per aiutare gli altri.