Resta in carcere Mohamed Gaaloul, il principale sospettato per l’omicidio di Alice Neri. A stabilirlo è la Corte di Cassazione, dopo che il legale del tunisino, Roberto Ghini, aveva fatto ricorso a seguito della decisione del tribunale del Riesame. Già a febbraio infatti, l’avvocato del 29enne aveva chiesto la sua scarcerazione, ma anche allora il verdetto fu negativo. Entro 45 giorni arriverà la motivazione, ma intanto il legale di Gaaloul non si dice sorpreso. La Cassazione, ha spiegato, non ha elementi diversi da quelli del Tribunale del Riesame e non ha quindi tenuto in considerazione ciò che è emerso nel corso degli incidenti probatori. Proprio questi elementi sono al centro del braccio di ferro tra difesa e accusa; per il legale della famiglia di Alice Neri, Cosimo Zaccaria, tracce del dna del principale sospettato sono state trovate sulla maniglia di una tanica di olio esausto trovato sul luogo del ritrovamento dell’auto e del corpo carbonizzato della 32enne di Ravarino. Un elemento che secondo Zaccaria confermerebbe il ruolo determinante del tunisino nella distruzione del corpo della donna; la difesa invece sottolinea come non ci siano prove che l’accelerante per bruciare l’auto e la donna sia proprio l’olio esausto della tanica presa in considerazione. Secondo i consulenti di Roberto Ghini, sui resti della vettura sarebbero state invece trovate tracce di gasolio. Insomma il giallo intorno alla morte della giovane donna presenta ancora nodi tutti da sciogliere.