L’auspicio è ottimo, anzi eccellente. La strada da percorrere però è ancora molto lunga. Ma intanto il Modena di Michele Mignani, dopo la quarta vittoria di fila centrata a Padova, si è goduto un Natale da primo della classe, in attesa di giocarsi il titolo d’inverno a gennaio nelle ultime due sfide del girone di andata con Legnago e Virtus Verona. Per ora i gialloblù possono guardare col sorriso, magari anche facendo tutti gli scongiuri del caso, a quando in questo ventennio il Modena ha chiuso l’anno solare davanti a tutti. E’ accaduto due volte e in entrambi i casi 6 mesi dopo è arrivato il salto di categoria. Il primo amarcord è quello più spumeggiante perché riporta indietro le lancette gialloblù al dicembre del 2000, quando la Longobarda di Gianni De Biasi si giocava la B con il Como di Preziosi. Dopo l’1-0 sul Brescello di Stefano Cuoghi del 23 dicembre firmato da Pasino i canarini andarono alla sosta a +3 sul Como, vittorioso sullo Spezia, conquistando il titolo d’inverno con 90’ di anticipo, preludio alla festa-promozione del 13 maggio al Braglia col Lecco. La sosta di fine anno in vetta non è più riuscita al Modena, nemmeno a quello promosso in A 12 mesi dopo o a quelli di Pioli e Novellino che si fermarono alle semifinali playoff. Il popolo gialloblù ha dovuto attendere il dicembre del 2018, quando il Modena di Apolloni, ripartito dalla D, dopo il pari a Milano Marittima col San Marino, vide assottigliarsi da +5 a +3 il margine sulla Pergolettese prima della sosta. Anche quel Modena, con un percorso ben più tortuoso, alla fine festeggiò il grande salto, pur dovendo attendere il ripescaggio estivo.