Da lunedì saranno cinque le regioni italiane in zona arancione. Alla già scurita Valle d’Aosta si aggiungeranno anche Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Sicilia. L’Emilia-Romagna sfugge a un nuovo cambio colore, rimanendo in area gialla grazie alla tenuta degli ospedali. Per il passaggio in arancione devono essere superati tre parametri, ovvero il 20 per cento di occupazione dei posti letto nelle terapie intensive, il 30 per cento nei reparti ordinari e l’incidenza settimanale dei casi covid di 150 ogni 100mila abitanti. Secondo gli ultimi dati di Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, la nostra regione ha segnato una lieve flessione dei posti letto occupati nelle terapie intensive, segnando una saturazione del 16 per cento, mentre nelle aree mediche la percentuale è stabile a 27. L’incidenza settimanale rimane così l’unico parametro da cambio colore: nella rilevazione fatta tra il 17 e il 21 gennaio Agenas ha rilevato un tasso di 2.041 casi ogni 100mila abitanti. Un indice inferiore rispetto a quello della settimana precedente, quando aveva raggiunto il record di 2.896 positivi ogni 100mila abitanti, ma che potrebbe non essere totalmente accurato dato che durante la settimana la nostra regione ha fatto consistenti ricalcoli. Insomma, l’Emilia- Romagna si riconferma gialla per la capacità degli ospedali di reggere l’urto di un contagio altissimo, guidato da Omicron. Ma non senza difficoltà. La rete sanitaria regionale ha continuato a riorganizzare i suoi spazi per ricavare posti letto e ha di nuovo dovuto sacrificare altre attività ordinarie non urgenti per dedicarsi ai malati positivi per alleggerire una pressione che non sarà da zona arancione, ma sicuramente si fa sentire.