Da 4 mesi il pallone non rotola più sui campi dilettantistici anche della nostra provincia. Oltre un centinaio di squadre, fra adulti e settore giovanile, che dallo scorso 18 ottobre, giorno delle ultime gare prima dello stop per via della pandemia, sono in stand by in attesa di capire quale sarà il loro futuro. Una data cruciale per conoscerlo è quella di venerdì 5 marzo, quando la Figc ha convocato il Consiglio Federale, in cui all’ordine del giorno c’è anche il punto sulla “determinazione in merito alle competizioni 2020-21 per il calcio dilettantistico”. In questi mesi sono tante le voci che si sono rincorse, ma la situazione epidemica in progressivo peggioramento fa presagire che siano davvero poche le chance di poter terminare la stagione, se per non per la massima categoria regionale, l’Eccellenza. Ad oggi il problema principale è quello dei costi, perché i protocolli che stanno seguendo da inizio anno i professionisti e il campionato di Serie D comportano esborsi piuttosto onerosi per le società, fra tamponi prima di ogni gara e sanificazioni settimanali degli impianti. Ad oggi l’unico tipo di allenamento ammesso è quello di gruppo ma col distanziamento, senza partitella e senza l’utilizzo degli spogliatoi. E mentre gli enti di promozione Uisp e Csi hanno ottenuto la qualifica di “valenza nazionale” per i loro campionati, potendo riprendere con gli allenamenti completi, la Figc deciderà venerdì 5 il futuro di una stagione che a fine febbraio pare ormai compromessa.